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Da vittime a carnefici: ecco le Final Girls che uccidono i mostri del cinema horror

Immortali eroine, le letali nemesi di maniaci e serial killer vengono troppo spesso dimenticate.

04.03.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Meno idolatrate delle onnipresenti e citatissime - anche dalla televisione - Scream Queens, sicuramente inflazionate, spesso sono loro a salvare i propri compagni nella maggior parte dei film più o meno horror che ricordate… Sono le Final Girls, le eroine che trovano dentro di sé la forza di ribaltare la situazione e, da vittime, trasformarsi nelle sanguinarie carnefici del cattivone di turno, che sia alieno, psicopatico o di altri. Non sempre - a parte i casi di Sigourney Weaver o Jamie Lee Curtis - sono loro le stelle del film, e finiscono per restare in ombra, nonostante siano per definizione le 'Ultime' a rimanere in piedi alla fine.

Il termine nasce nel 1993, grazie al libro Men, Woman and Chainsaws: Gender in the Modern Horror Film della professoressa di mitologia scandinava Carol J. Clover. Ma solo recentemente un paio di film - Final Girl con Abigail Breslin e The Final Girls con Taissa Farmiga - le hanno messe sotto i riflettori come meritano, riportando il ruolo all'attenzione dei più e permettendoci di citarne alcune di quelle che ci hanno colpito di più o sono rimaste più facilmente nella memoria del pubblico. O che avrebbero dovuto farlo!



Dana Polk
Kristen Connolly in Quella casa nel bosco (2011) è una delle nostre fisse, lo ammettiamo. Forse per l'amore che abbiamo per il film, forse per il numero di mostri con il quale vediamo confrontarsi i malcapitati di turno, forse per il gusto citazionista di cui è pervasa la storia raccontata (comune a molti, spesso mal gestito), ma il modo di giocare con gli stereotipi del genere e la reattività della giovane vista anche in House of Cards ce la fanno preferire a tutte per la ideale 'Pole position'.

Erin Harson
Sharni Vinson in You’re Next (2011). Un'altra piccola grande sorpresa, nel crescendo cruento del film e nella inattesa forza dimostrata dalla protagonista. Una vera sopravvissuta, che scopriamo violenta come non avremmo mai creduto e capace di tenere la scena con una apparente e disarmante facilità.

Nancy Thompson
La Heather Langenkamp di Nightmare - Dal profondo della notte (1984) e Nightmare - Nuovo incubo (1994) è una presenza fissa nel nostro immaginario cinematografico, grazie al caro vecchio Wes Craven. È stata definita seminale, in fondo anche la Clover potrebbe aver avuto in mente lei quando ha coniato il termine.



Sarah Carter
Shauna Macdonald in The Descent (2005) è un altro ottimo esempio di 'sopravvissuta'. Forse anomala come Final Girl, per il tipo di minacce con le quali si trova ad avere a che fare e per la conclusione che ci riserva, ma quanto a coraggio e prontezza non merita meno che un posto d'onore nel nostro novero.

Kirsty Cotton
Ashley Laurence in Hellraiser (1987) e seguenti finisce con l'impersonare figure estremamente diverse, arrivando quasi ad allearsi con il suo storico e demoniaco avversario per i propri fini. Ma tanto impegno non fa che dimostrare la sua grande capacità di adattamento (e una certa mancanza di scrupoli che potrebbe in fondo meritarle l'inferno che combatte).

Kate Lloyd
Mary Elizabeth Winstead in La cosa (2011) potrebbe non essere una Final Girl vera e proprio, in fondo il finale aperto del famoso prequel e il doversi collegare con lo storico film del 1982 lasciano molti dubbi sull'esito finale dello scontro. Ma il pedigree del titolo e l'apprezzamento per l'interprete del prossimo 10 Cloverfield Lane sono sufficienti a fugarli.


Mia Allen
Jane Levy in La casa (2013). Anche lei eroina di un remake, anche lei coraggiosa a confrontarsi con un cult del genere, anche lei disposta a tutto pur di sopravvivere e uscirne vincitrice. Anche a rinunciare a una parte di sé. Forse grazie anche all'esperienza fatta nelle esperienze televisive di Shameless per la Showtime e della eliminata Suburgatory della ABC.

Sidney Prescott
Neve Campbell in Scream (1996) non può non condividere il riconoscimento con la Gale Weathers di Courteney Cox, sua compagna nella maggior parte dei film della saga e fondamentale aiuto in molti degli scontri finali immaginati ancora una volta da Wes Craven. Meno amata di quanto meriterebbe da molti horror fan, è riuscita a crescere film dopo film, finendo quasi con il trasformarsi definitivamente - anche troppo - in una vera e propria eroina dichiarata.

Sally Hardesty
Marilyn Burns in Non aprite quella porta (1974) merita sicuramente la piazza d'onore, il gran finale di questo elenco. Per la resistenza nel sopportare torture di ogni tipo, ma soprattutto per l'omaggio commosso a una attrice morta troppo prematuramente, che già nel 1974 aveva dato un senso al ruolo, prima ancora che venisse definito o teorizzato…