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Da Vinci's Demons: due chiacchiere con Leonardo

Abbiamo incontrato Tom Riley, protagonista della nuova serie creata da David Goyer

Da Vinci's Demons - Tom Riley

11.04.2013 - Autore: Marco Triolo
In Italia non è molto conosciuto, è apparso in svariate serie TV prodotte nella sua Inghilterra e si è visto di sfuggita sul grande schermo nella commedia Indovina chi sposa Sally. Ma, come dice il creatore, sceneggiatore e regista di Da Vinci's Demons, David S. Goyer, “tra qualche anno Tom Riley sarà una star”. E ottenere a trentadue anni un ruolo così iconico come quello del più grande artista e inventore della storia non è roba da poco. “Essere il protagonista comporta un sacco di responsabilità, non solo verso il personaggio e la serie, ma anche verso il cast e la troupe – spiega l'attore – Non puoi pensare solo a te stesso, ma devi coinvolgere anche gli altri e incitarli. Ho cercato di pensare a questo, piuttosto che al fatto di stare interpretando Leonardo Da Vinci per un pubblico di milioni di persone e ciò mi ha aiutato a non scoraggiarmi”. Abbiamo incontrato Riley a Firenze, in occasione della presentazione internazionale della serie.

Da Vinci's Demons intervista a Tom Riley protagonista - Uno scatto di Tom Riley a Firenze
Leonardo Begins: a Firenze con Da Vinci's Demons.

Quali sono le caratteristiche principali del tuo Leonardo Da Vinci?
Leonardo era una persona piena di contraddizioni e soprattutto non riusciva mai a smettere di pensare. Come spiegava lui stesso, la sua mente saltava in continuazione da una cosa a un'altra e si annoiava facilmente. È stato cercando di capire questa sensazione, l'idea di dover lottare con se stessi per mettere qualcosa nero su bianco prima che un qualche altro pensiero prendesse il sopravvento, che sono riuscito a comprendere Leonardo come essere umano. Forse oggi sarebbe sotto farmaci per controllare questa cosa e diremmo che era praticamente autistico. Di certo era socialmente inetto e non si preoccupava di mettere a disagio la gente, anche se forse lo faceva un po' apposta per il suo desiderio di sfidare l'autorità.

Il modo in cui reciti nel primo episodio è molto espressivo, ma anche molto energetico. È stata dura mantenere quel livello di energia sul set?
Sì, è stato estenuante. Ma ritenevo che fosse davvero importante che Leonardo non smettesse mai di muoversi. Senza esagerare ovviamente: puntavo sui movimenti delle dita, su un lieve spostamento dei piedi. Alla fine della giornata ero comunque esausto perché spesso giravamo anche fino a quindici ore al giorno, e la notte dormivo come un bambino.

Cosa ti ha stupito maggiormente della storia di Leonardo?
La grande sorpresa per me è stato scoprire quanto fosse coraggioso nello sfidare l'autorità e pronto a dire sempre quello che pensava. Io davo per scontato che fosse un uomo molto erudito e saggio, nato con la barba, e che avesse passato la vita a dispensare perle di saggezza. Ma ovviamente non diventi così senza fare prima degli errori, ed è stato proprio interessante scoprire quali errori abbia commesso, vederne il lato umano. Era anche il modo più facile per interpretarlo, perché non è possibile entrare in sintonia con la mente più grande della storia senza vederlo come un uomo.

Vedi il Leonardo della serie più come un personaggio storico o un supereroe?
La serie è scritta da David, quindi l'aspetto supereroico è presente. Ma, realmente, il suo potere era la sua mente. Leonardo non sa volare, anche se pensa che l'uomo potrebbe, e non ha superforza, anche se Giorgio Vasari scrisse che poteva piegare una sbarra di ferro con le mani. Era in grado di vedere il mondo da un punto di vista diverso, di anticipare le mosse in una partita a scacchi, come dire, e oggi questo verrebbe visto come sovrumano.

Da Vinci's Demons intervista a Tom Riley protagonista - Riley e Goyer sul set
Leggete la nostra intervista a David Goyer dal Roma Fiction Fest.

Nella serie vediamo anche Leonardo prendere droghe per stimolare la sua creatività. Lo vediamo indossare una giacca di pelle. Non sembra un po' una rockstar?
Proprio così! Ciò che sappiamo di lui è scritto nei suoi diari, ma ci sono cose che normalmente non si sanno. Vasari diceva che era bello e che nessuno parlava abbastanza di questa sua caratteristica. Quindi ispirava un'adorazione quasi da rockstar e la nostra costumista Annie Symons voleva rendere questo con un design moderno e anacronistico. Lo stesso vale per il make-up e le scenografie: si capisce che la nostra Firenze è un mondo dove il moderno si scontra con l'antico. La giacca rappresenta questo, e anche il taglio di capelli. Abbiamo tentato diversi stili, anche i capelli lunghi, ma alla fine ci siamo detti: “Se dobbiamo essere coraggiosi, andiamo fino in fondo”. È un uomo che non apparteneva al suo tempo e abbiamo deciso che dovesse capirsi anche dall'aspetto.

C'è una contraddizione evidente in Leonardo già dal primo episodio: è un umanista, un non violento, eppure lo vediamo progettare armi...
Questa è una cosa che approfondiremo più avanti nella serie. Sappiamo che Leonardo era un pacifista, che non avrebbe fatto male a una mosca, eppure ha progettato armi a Firenze e Roma. Per lui era una necessità, il suo unico modo per ottenere riconoscimenti e denaro per fare quello che voleva. Ma questo non significa che gli piacesse, e alla fine le armi da lui progettate per Lorenzo de' Medici causeranno distruzione e morte e questo peserà molto su di lui come nel caso di Oppenheimer e della bomba atomica.

Si dice che Leonardo fosse omosessuale, forse bisessuale. Vedremo questo anche nella serie?
Sì. Se ne accenna anche nel primo episodio. L'omosessualità era illegale all'epoca, e dunque era interessante e pericolosa. Leonardo, che non intende essere confinato nelle aspettative sociali, vorrà esplorare questa cosa. Dal primo episodio sembra che Leonardo sia un donnaiolo, ma non è così. Lucrezia per lui è un mezzo per arrivare a Lorenzo de' Medici, e poi è una donna intrigante e piena di mistero. E per uno ossessionato dagli enigmi lei rappresenta l'enigma più grande ancora da risolvere.

Quanto è difficile per te girare le scene di sesso? Sei nervoso sul set?
Certamente, perché sei molto vulnerabile di fronte a una troupe di uomini sudaticci! Non ti senti mai a tuo agio a fare quel tipo di scena e nel momento in cui cominci a sentirti a tuo agio è il caso di preoccuparsi. Quindi sì, è difficile, ma per fortuna io e Laura Haddock [che interpreta Lucrezia Donati] siamo amici. E poi David ha fatto una cosa molto intelligente prima di girare: si è seduto sul letto e ci ha raccontato la storia più imbarazzante che gli sia mai capitata e così ci siamo rilassati.

Avrai scene simili con uomini nel corso della serie?
Non posso rispondere. Posso solo dire che il mio personaggio non lascerà che le aspettative nei suoi confronti gli siano di ostacolo per ottenere quello che vuole.

Da Vinci's Demons sarà trasmesso su Sky da Fox a partire dal 22 aprile.
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