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Culinary Cinema: Un salto nel passato per piaceri senza tempo

Con i Fratelli Taviani si torna al XIV secolo per 'godere' appieno del Decamerone di Boccaccio

05.03.2015 - Autore: Mattia Pasquini
Meraviglioso Boccaccio, impossibile contraddire una definizione tanto entusiastica, come anche il film che ne hanno fatto Paolo e Vittorio Taviani prendendola come titolo della loro ultima fatica. Una "metafora dell'Italia della crisi economica nel nuovo film dei fratelli Taviani", come la definiamo nella nostra recensione, ma anche un'Opera di grande poesia che ci riporta alla Firenze della meta' del 300, della Peste Nera, nella campagna colorata dei racconti piccanti e giocosi dei dieci giovani messi su carta da Boccaccio e oggi raccontati sul grande schermo.



Una impostazione letteraria importante, dalla quale non e' possibile - ne' voluto - svincolarsi, visto che proprio in quel testo restano piu' o meno impliciti molti riferimenti che meritano uno sguardo piu' attento. Un approfondimento che magari proprio il film dei Fratelli Taviani potrebbe invogliare a prendere in considerazione, chissa' proprio a partire da spunti gastronomici spesso trascurati in nome di 'altri piaceri' narrati dai cantastorie di giornata… Non solo i pur impagabili confetti di Sulmona o il piu' classico Pane Toscano, o le salsicce, le oche e i paperi di cui parla Calandrino, ma fior di ricette che Andrea Maia nel suo libro La contrada di Bengodi. Cibo e cucina nel Decameron di Giovanni Boccaccio si e' impegnato a suggerire: Maccheroni alla Bengodi e gratinati al parmigiano, Cappone lessato, Tordi in salsa e Allodole alla paesana, Insalatina d'erbette o del monaco, Gallina in casseruola e alla diavola, Petti di pollastrella alla allobroga, Bunet della marchesana, Cuore di cinghiale al tegame, Tortelli alla romagnola, Anatra ripiena, Antico pandolce, Macedonia di frutti di bosco, Fagiano allo spiedo, Fettunta, Faraona al tegame, Cipollata semplice, Lombata di Porco, Migliaccio, Zuppa di ceci, Lampreda alla donati o Storione al forno.

Tante ricette che potrete facilmente recuperare, per mettervi alla prova con una cucina diversa, povera e ugualmente ricca, di tradizione e di sapori veri, non solo toscani. E per provare a giocare con l'autore, e con noi, rispondendo alla domanda su cosa mangiassero novellando, cosi' lontani dalle loro case e dai mercati cittadini… Quelle che vi riportiamo, tanto per ingolosirvi, sono solo un paio di ricette, scelte tra le varie, ma - come sempre - particolarmente emblematiche…


Maccheroni del paese di Bengodi

(in realta' i maccheroni intesi dal racconto assomiglierebbero piu' a degli gnocchi di farina e semolino)

Ingredienti (per 4 persone):
150g di farina bianca
70g di semolino macinato fino
4 uova
1l brodo (di cappone o simili)
60g parmigiano grattugiato
40g burro
salvia
sale

Preparazione:
Unire la farina e il semolino in una 'fontana', dove andrete via via ad aggiungere una parte del parmigiano, poco sale e le uova
Mescolare bene facendo attenzione a far amalgamare bene gli ingredienti senza farli scappare dal composto e regolando con acqua e farina per mantenere l'impasto morbido ma non elastico.
Impastare rapidamente e ricavare una serie di bastoncini dalla pasta, dalla quale tagliare via - in maniera regolare, o passandoli sui rebbi della forchetta dandogli la classica forma o facendoli assomigliare ai suddetti maccheroncini - gli gnocchetti da cuocere (pochi per volta) nel brodo (che dovra' esser saporito, e grasso, dovendo dare alla pasta gran parte del suo gusto) gia' in ebollizione.
Cuocere gli gnocchetti per pochi minuti e scolarli bene, lasciandoli indiepidire cospargendoli del formaggio rimasto, prima di aggiungere il burro fuso per mantecarli.


Torta di mele alla monferrina


Ingredienti (per 6 persone):
1,5kg mele
100gr amaretti
100gr cacao
100g zucchero
1 limone (scorza)
3 uova
burro (una noce)

Preparazione:
Sbucciare le mele e ridurle in fette, o comunque in pezzi non troppo spessi
Cuocerle in una noce di burro per farle ammorbidire e ridurle in purea passandole
Sbriciolare gli amaretti e unirli alla purea di mele insieme a cacao, zucchero, uova sbattute e scorza di limone
Imburrare e infarinare (o rivestire di carta forno) una tortiera e versarvi l'impasto
Cuocere in forno per 90 minuti a 180°

A piacere si puo' aggiungere all'impasto  un goccio di liquore (Grand Marnier, Amaretto di Saronno, Marsala) per infondere maggior profumo