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Courmayeur: Carancho vince il Leone Nero

Si è conclusa la XX edizione del Noir in Festival di Courmayeur: ecco la lista dei vincitori

Carancho - Locandina

13.12.2010 - Autore: Nexta
Si è conclusa la XX edizione del Courmayeur Noir in Festival e la giuria internazionale – composta quest'anno dallo scrittore francese Tito Topin, dal direttore del Festival di Sitges Angel Sala e dagli attori Guido Caprino, Carlotta Natoli e Silvio Orlando – ha assegnato i seguenti premi:

PREMIO CINEMA VALLE D’AOSTA - LEONE NERO PER IL MIGLIOR FILM
Carancho” di Pablo Trapero (Argentina)
per aver offerto una visione puntuale e forte di un aspetto della società argentina di oggi attraverso un uso impeccabile della grammatica del genere noir.

PREMIO PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE
Stellan Skarsgard in “En ganske snill mann” / “A Somewhat Gentle Man” di Hans Petter Moland (Norvegia)
per il suo lavoro sul personaggio di Ulrik, con cui è riuscito a trasmettere, attraverso un’apparente passività, una straordinaria carica umana ed ironica.

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
EX-AEQUO
Hanyo” / “The Housemaid” di Im Sang-soo (Corea del Sud)
Simon Werner a disparu…” / “Lights Out” di Fabrice Gobert (Francia)
film che esprimono con forme completamente differenti l’evoluzione e la flessibilità del genere noir. Nel caso di “The Housemaid”, per aver saputo modernizzare il linguaggio classico di genere con straordinaria maestria, e nel caso di “Simon Werner a disparu…” per la boccata d’aria che ha portato al Noir, utilizzandolo come pretesto per indagare l’universo giovanile.

Il PREMIO DEL PUBBLICO -PEOPLE'S CHOICE AWARD FOXCRIME
The Disappearance of Alice Creed” / “La scomparsa di Alice Creed” di J. Blakeson (Regno Unito)

La Giuria dei Giovani Critici Europei composta da Iris Alexandre, Loic Carrera, Francesco Duverger, Letizia Finizio, Alessia Gasparella, Robin Knockaert, Veronica Tarantini, ha attribuito il

PREMIO MYSTERY PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO
Esquivar i pegar” di Juanjo Giménez, Adán Aliaga Pastor (Spagna)
per l’approccio umano, la qualità cinematografica e il modo in cui il regista segue nell’intimità il pugile Benito Eufemia.