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Colpo di scena ai Golden Globes: una commossa Meryl Streep si scaglia contro Donald Trump

Il discorso dell'attrice è stato il fuoriprogramma della serata

09.01.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
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Uno dei momenti più memorabili della 74° edizione dei Golden Globe awards è arrivato quando Meryl Streep è salita sul palco per ritirare il premio Cecil B. DeMille alla carriera. L'attrice ha evitato discorsi di ringraziamento tradizionali per parlare invece di questo momento nella realtà statunitense a soli undici giorni dall'insediamento del nuovo presidente. Senza mai nominare Donald Trump, la Streep ha parlato commossa della necessità di avere una libertà di stampa. Ora più che mai. E ha denunciato "l'uomo che siederà nel posto più rispettabile di questo paese" per essersi fatto beffa del reporter disabile Serge Kovaleski: Trump lo ha infatti imitato e attaccato durante la sua campagna elettorale lo scorso novembre. 
 
La Streep ha iniziato con una battuta rivolta ai suoi colleghi attori e alla Hollywood Foreign Press Association, l'associazione della stampa straniera che assegna i Golden Globe: "Stasera rappresentiamo la categoria più diffamata nella società americana. Pensateci... Hollywood, stranieri e la stampa!". Poi però ha riflettuto sulla diversità che contraddistingue questo mestiere: "Chi siamo? Che cos'è Hollywood? (...) Di sicuro è piena di outsider e stranieri. E se li buttate fuori tutti, vi rimarrano solo il football americano e i combattimenti delle arti marziali miste, che non sono affatto le vere arti!".

L'attrice ha continuato: "L'unico lavoro di un attore è rappresentare la vita di persone che sono diverse da noi. E fare sentire al pubblico cosa significa. Ci sono tante performance quest'anno che hanno fatto questa cosa. Ce n'è stata però una che mi ha scioccato il cuore. Non che fosse buona, non c'era niente di buono in quella performance, ma è stata efficace (...) e ha fatto ridere il suo target. E' stato in quel momento che la persona che siederà nel posto più rispettoso del nostro paese ha imitato un reporter disabile (...) Non posso dimenticarlo. Non era un film. Era la realtà. Questo istinto di umiliare il prossimo, quando viene modellato da qualcuno di potente nella sfera pubblica viene anche filtrato nella vita di tutti. E' come se permettesse a tutti di fare la stessa cosa. La mancanza di rispetto viene imitata. La violenza incoraggia la violenza. Quando i potenti usano la loro posizione per prevaricare gli altri, noi tutti perdiamo".

A quel punto la Streep ha parlato in difesa dei giornalisti: "abbiamo bisogno che la stampa tenga in considerazione questi potenti e faccia notare ogni loro indecenza. Anche per questo i nostri padri fondatori hanno onorato la libertà di stampa nella nostra costituzione. Chiedo solo alla Hollywood Foreign Press e a tutti quelli della nostra comunità di unirvi a me e supportare il comitato che protegge i giornalisti. Abbiamo bisogno che loro vadano avanti nel lavoro. E loro hanno bisogno di noi per custodire la verità".
 
L'attrice ha concluso il suo discorso in lacrime nominando Carrie Fisher, scomparsa lo scorso 27 dicembre: "Come diceva la mia amica, la grandissima Principessa Leia appena scomparsa: 'prendi il tuo cuore spezzato e trasformalo in arte. Grazie'. 
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