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Clooney vuole il petrolio. Si lavora a Pioneer

Da un recente thriller norvegese il possibile prossimo impegno (subacqueo) dell'attore e regista.

Clooney in Paradiso amaro<br>

13.02.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Il suo Monuments Men sta dividendo la critica - anche se per ora il pubblico sembra continuare a tributargli il solito affetto - ma George Clooney decisamente non sta con le mani in mano. E dopo averci offerto questa nuova prova da regista a soli due anni dal precedente Le idi di marzo e' gia' al lavoro su un nuovo progetto. Come al solito, almeno a vedere la sua produzione, sara' una storia con forti connotazioni sociali e umane, argomenti che sembrano toccarlo e muoverlo. Come dimostrano le vicende messe in scena fino ad oggi, spesso derivanti da una forte volonta' di rendere pubbliche sitazioni che lo avessero coinvolto emotivamente.

The Hollywood Reporter rivela che l'attore statunitense e il suo partner Grant Heslov hanno gia' mosso le loro pedine e fatto in modo che la Sony Pictures stia negoziando i diritti di Pioneer per la Smokehouse Pictures, casa di produzione dei due amici e colleghi. Per ora si parla solo di un impegno a livello produttivo per un possibile remake del thriller norvegese del 2013, ma si attendono novita' riguardo la possibilita' - per ora non ventilata - che Clooney possa curare la regia e Heslov la sceneggiatura.

In origine, il film diretto da Erik Skjoldbjærg (presentato al Festival di Toronto 2013 e interpretato da Aksel Hennie, Wes Bentley e Stephen Lang) era ambientato all'inizio degli anni 80, nel cosidetto Boom petrolifero norvegese, e centrato su Petter, subacqueo professionista impiegato per la posa delle tubature necessarie agli impianti sul fondo del Mare del Nord. Disciplina forza e coraggio sono indispensabili per lavorare a 500 metri di profondita', ma lui e suo fratello Knut sembrano le persone giuste per farlo. Purtroppo un grave incidente interviene a mettere tutto in crisi, e soprattutto a mettere Petter in pericolo di vita.
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