Avrebbe dovuto essere uno dei film di punta del Beijing Film Festival in programma dal 15 al 22 aprile prossimi, ma Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino è improvvisamente scomparso dall'elenco dei titoli della manifestazione, che ancora non ha dato alcuna spiegazione in merito.
"Il festival di Pechino ha sempre seguito le indicazioni provenienti dall'alto" ha dichiarato al The Hollywood Reporter un impiegato del BIFF, che ha chiesto di rimanere anonimo, prima di ammettere che il film italiano "era nella lista originale, ma poi è stato rimosso".
Parlando con l'agenzia Reuters - la prima a diffondere la notizia, resa nota dalla stessa Sony Pictures Entertainment - l'analista locale Wu Jian ha esplicitamente sottolineato l'imbarazzo che comporta la cancellazione del film vincitore dell'ultimo Premio Oscar per la Sceneggiatura Non Originale.
Impossibile non collegare l'accaduto alla tematiche del film, incentrato sulla una storia d'amore tra un giovanissimo e l'adulto dottorando ospite del padre, eppure l'omosessualità non costituisce reato in Cina. Dove purtroppo spesso il trattare argomenti legati al mondo gay, lesbo, bisex, transgender causa controversie o censura. Come già accaduto lo scorso febbraio allo stesso Chiamami col tuo nome in Tunisia, che gli rifiutò il visto di proiezione nel Paese.
"Il festival di Pechino ha sempre seguito le indicazioni provenienti dall'alto" ha dichiarato al The Hollywood Reporter un impiegato del BIFF, che ha chiesto di rimanere anonimo, prima di ammettere che il film italiano "era nella lista originale, ma poi è stato rimosso".
Parlando con l'agenzia Reuters - la prima a diffondere la notizia, resa nota dalla stessa Sony Pictures Entertainment - l'analista locale Wu Jian ha esplicitamente sottolineato l'imbarazzo che comporta la cancellazione del film vincitore dell'ultimo Premio Oscar per la Sceneggiatura Non Originale.
Impossibile non collegare l'accaduto alla tematiche del film, incentrato sulla una storia d'amore tra un giovanissimo e l'adulto dottorando ospite del padre, eppure l'omosessualità non costituisce reato in Cina. Dove purtroppo spesso il trattare argomenti legati al mondo gay, lesbo, bisex, transgender causa controversie o censura. Come già accaduto lo scorso febbraio allo stesso Chiamami col tuo nome in Tunisia, che gli rifiutò il visto di proiezione nel Paese.
