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Cacciati dal set! Quando le star vengono licenziate

La storia del cinema sarebbe stata diversa se certi film avessero mantenuto gli interpreti originari. In alcuni casi protagonisti di licenziamenti illustri.

27.08.2015 - Autore: Mattia Pasquini (nexta)
Non c'è crisi per loro. O almeno non è a causa della famigerata crisi che alcuni dei più grandi nomi di Hollywood hanno perso il proprio posto in altrettanto altisonanti produzioni, oggi come in passato. Bruce Willis che ha abbandonato il set del nuovo film di Woody Allen è solo l'ultimo di una lunga serie di dissidi o incompatibilità che han fatto sudare gli addetti alla comunicazione. Stavolta pare la causa sia stata un banale sovrapporsi di impegni lavorativi, ma non sempre una scusa del genere è parsa credibile. Soprattutto in casi di motivi personali o forti divergenze, tutt'altro che creative.

In alcuni casi le sostituzioni e i licenziamenti sono arrivati prima di iniziare le riprese, in altri direttamente sul set (per la gioia dei registi esasperati e la disperazione delle produzioni). E in molti casi le 'new entry' han poi fatto la storia del Cinema. A noi resta il dubbio di sapere come sarebbero andati alcuni film con i loro interpreti originari, e come sarebbero stati l'Ispettore Callaghan di Frank Sinatra, il 'Beverly Hills Cop' di Sylvester Stallone o il Wolverine di Dougray Scott. Solo alcuni degli esempi più clamorosi di una lista che ci piace accennare:


Megan Fox
Transformers 3

Nella storia recente è una delle più celebri. Troppo facile identificare il personaggio aggressivo e sicuro di sé di Mikhaela Banes con la sua affascinante interprete, ma certo Megan Fox non ha mai nascosto il suo carattere. E le sue opinioni. Come nel caso dell'intervista nella quale paragonò a Napoleone e Hitler il suo regista di Transformer 1 e 2, Michael Bay. Risultato? Il suo "incubo" e il producer Steven Spielberg (particolarmente sensibile a certi argomenti) si affidarono a Rosie Huntington-Whiteley.


Ryan Gosling
Amabili resti

Sarebbe dovuto esser lui, il carismatico protagonista di Drive, il padre dolente del film di Peter Jackson. Era persino ingrassato trenta chili per la parte a forza di gelati e birra. Troppi, forse. Anche se probabilmente non è stato questo il motivo per cui il regista non è rimasto impressionato da lui. Preferendogli il Mark Wahlberg visto sullo schermo.


Samantha Morton
Lei

La trentottenne interprete di Minority Report sembrava perfetta per prestare la voce alla 'Lei' di Spike Jonze e far innamorare Joaquin Phoenix. Come in realtà ha fatto, girando l'intero film. Ha ancor più del clamoroso la decisione del regista di sostituirla nella fase di post-produzione, per puntare sulla Scarlett Johannson che dovette lavorare con il protagonista per raggiungere lo splendido risultato finale.


Dougray Scott
X-Men

Impossibile pensare a Wolverine senza visualizzare volto e fattezze di Hugh Jackman, eppure l'attore australiano è stato solo la terza scelta per il ruolo del Logan degli X-Men. Dopo il suo conterraneo Russell Crowe (troppo esoso in fase di contrattazione), ma soprattutto del Dougray Scott che dovette rifiutare perché il previsto sequel del film avrebbe cozzato con le riprese del suo successivo Mission: Impossible II.


Anne Hathaway
Molto incinta

Non proprio un licenziamento, ma poco ci manca. In fondo la Hathaway Premio Oscar per Les Miserables era stata scelta per il ruolo della Alison Scott protagonista. Purtroppo la scena del parto, alla fine del film, era troppo esplicita per i gusti dell'attrice newyorkese, che venne ringraziata e messa alla porta senza troppi problemi da Seth Rogen e Judd Apatow. Per la gioia di Katherine Heigl.


Lindsay Lohan
Lovelace

Testa calda per definizione, spesso nelle cronache per le sue intemperanze, è forse una delle attrici con le quali in molti temono di dover lavorare. Difficile 'venderla' al pubblico, quindi. E proprio per questo motivo i produttori di The Other Side decisero di rinunciare a lei. Che si trovò in una situazione analoga anche in occasione del film su Linda Lovelace, Inferno, e per il reality show che portava il suo nome, cancellato dopo la prima stagione.

Stuart Townsend
Il signore degli anelli

Signore di Gondor e di Arnor, Erede di Isildur, l'Aragorn de Il Signore degli Anelli è diventato una figura iconica. Come quasi tutte quelle della trilogia tolkeniana firmata da Jackson. Ma sarebbe stato lo stesso se a interpretarlo fosse stato non il Viggo Mortens cui siamo abituati, ma lo Stuart Townsend licenziato il giorno prima di arrivare sul set. Troppo giovane all'apparenza. Anche se avrebbero potuto rendersene conto prima di farli sprecare due mesi di allenamenti con la spada e nel combattimento.


James Purefoy
V per Vendetta

Dietro la maschera che fu di Hugo Weaving avrebbe potuto esserci il Joe Carroll della serie tv The Following. Inizialmente era infatti James Purefoy il prescelto per l'emblematico ruolo di 'V', che dopo sei settimane di riprese ebbe la malaugurata idea di lamentarsi proprio del dover portare la famosa maschera. La storia ufficiale riporta che venne giudicato troppo poco 'dinamico', ma tant'è...


Eric Stoltz
Ritorno al futuro

Sono 30 anni che Marty McFly è Michael J. Fox, nonostante le tante imitazioni e celebrazioni di centinaia di fan. Ma sono verissime le foto che circolano in rete che ritraggono l'Eric Stoltz di Dietro la maschera nelle scene del celebre film. Inizialmente scelto per sostituire Fox, impegnato con la NBC per Casa Keaton, venne poi scartato per una certa mancanza di humor che Zemeckis ritenne inaccettabile.


Frank Sinatra
Ispettore Callaghan: il caso "Scorpio" è tuo

A fare la fortuna di Clint Eastwood ci aveva pensato Sergio Leone, ma se non fosse stato per il suo 'Dirty Harry' chissà oggi di che storia si parlerebbe. Il duro e violento poliziotto dei film anni '70 e '80 avrebbe infatti dovuto essere 'The Voice', Frank Sinatra. Dopo che già alcuni manifesti promozionali erano stati stampati, il popolare cantante si mostrò timoroso di dover maneggiare la massiccia 44 Magnum. Probabilmente per essersi in precedenza rotto il polso sul set di "Va e uccidi".


Terrance Howard
Iron Man

Un clamoroso caso di autogol. Chissà se l'interprete del Colonnello James "Rhodey" Rhodes del primo capitolo delle avventure dell'Avenger rosso e oro si è mai pentito di aver perso l'opportunità di apparire anche nel secondo. Impuntatosi su questioni relative al cachet, e convinto che il film senza di lui non avrebbe avuto lo stesso peso, Howard finì con l'essere sostituito da Don Cheadle. Il resto è storia.


Sylvester Stallone
Beverly Hills Cop

Il 'piedipiatti a Beverly Hills' di Eddie Murphy non sarebbe dovuto essere nero, né avere quella incredibile risata che lo rese famoso e fece la fortuna del suo interprete. Dopo l'originaria scelta di Mickey Rourke (il cui contratto con la produzione non venne rinnovato) per il ruolo di Axel Foley venne scelto addirittura Sylvester Stallone. Che avrebbe voluto tutt'altro film. Impensabile, per fortuna. E così a solo due settimane dall'inizio delle riprese lo script dovette essere ritoccato per adattarsi al nuovo e definitivo protagonista.


Jean-Claude Van Damme
Predator

Contro Arnold Schwarzenegger nel 1987 ci sarebbe dovuto essere lui, l'ex culturista belga. E sul set aveva iniziato lui a vestire la tuta in lycra rosso necessaria per la rappresentazione dell'alieno, primo della stirpe Yautja apparso sulla Terra. Purtroppo, quando chiese di esser trattato come qualcosa di più di un effetto speciale e di avere più spazio e visibilità fu la produzione a farlo sparire chiamando Kevin Peter Hall a sostituirlo.