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Bruce Lee: verso i settanta con furore

Bruce Lee, attore, sceneggiatore, regista, filosofo e campione di arti marziali, l'anno prossimo avrebbe compiuto settant'anni. Ripercorriamo la vita di una delle più grandi icone del cinema di genere, dai successi alla morte prematura.

Bruce Lee

01.10.2009 - Autore: Luigi Vercotti
Sii informe, come l’acqua. Se metti l’acqua in una coppa, essa diventa la coppa. Se metti l’acqua in una bottiglia, diventa la bottiglia. Se la metti in una teiera, diventa la teiera. L’acqua può scorrere, o può infrangersi. Sii acqua, amico mio…”.

Bruce Lee

Ecco a voi Bruce Lee, signore e signori: attore, regista, sceneggiatore, filosofo e campione di Kung Fu. Nato a San Francisco nel 1940, e cresciuto a Hong Kong fino all’età di 18 anni, Bruce Lee ha segnato per sempre l’immaginario collettivo pop recitando in una serie di film entrati nel mito e influenzando schiere di registi e interpreti del genere marziale cinese e non solo. Tutto questo in un lasso di tempo brevissimo perché, come tutti sappiamo, Lee morì a 32 anni per un’emorragia cerebrale di natura ancora oggi misteriosa.

Bruce Lee

Suo padre era un famoso attore teatrale e cinematografico di Hong Kong, e iniziò il figlio alla recitazione e allo studio delle arti marziali, che apprese da alcuni dei migliori insegnanti cinesi di Wing Chun (una scuola del Kung Fu). Molti anni più tardi, dopo che aveva pestato i piedi, pare, ad alcuni membri della Triade, Bruce venne rispedito a San Francisco. Al momento del suo arrivo negli USA, le sue doti atletiche e recitative fecero sì che venisse scelto per il ruolo di Kato nella serie televisiva “The Green Hornet”. La serie durò solo una stagione, ma fu sufficiente per far ottenere a Lee alcuni ruoli secondari in una manciata di film. Tuttavia, poco soddisfatto e in cerca di parti più sostanziose, Bruce tornò presto a Hong Kong.

Bruce Lee

In patria, si compì il suo definitivo lancio nello stardom internazionale, grazie ai film prodotti da Raymond Chow per la Golden Harvest: “Il furore della Cina colpisce ancora” (1971), “Dalla Cina con furore” (1972), “L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente” (1972), “I tre dell'operazione drago” (1973) e il patchwork “L'ultimo combattimento di Chen” (1978), messo insieme da Robert Clouse usando due controfigure e il poco girato che Lee aveva prodotto prima di morire. Eh già, perché qui entriamo nel territorio della tragedia e del mito: Bruce Lee si spense all’improvviso, la sera del 20 luglio 1973, dopo aver preso un analgesico per un’emicrania che lo stava tormentando. Lee si ritirò per un sonnellino da cui non si risvegliò più. Negli anni, sono state tirate in ballo decine di teorie cospiratorie, tra cui quella di una vendetta della Triade e di una maledizione della famiglia Lee, che fu tragicamente “confermata” dalla morte, esattamente trent’anni dopo, del figlio Brandon, sul set de “Il corvo”.

Bruce Lee e Chuck Norris

Bruce Lee lascia dietro di sé un’eredità immortale, sia grazie ai suoi ruoli da protagonista nel cinema, sia per il suo contributo al mondo delle arti marziali, con l’invenzione del Jeet Kune Do. Un’arte che rifletteva l’irrequietezza del suo creatore, deciso a non farsi imbrigliare nelle maglie della tradizione: “Usa solamente ciò che funziona, e prendilo da ogni posto in cui tu lo possa trovare”, era il suo motto. L’anno prossimo avrebbe compiuto 70 anni. Non macherà, ovviamente, un remake celebrativo del suo film più noto, “I 3 dell’Operazione Drago”, che verrà rigirato in stile noir e intitolato “Awaken the Dragon”. Noi ricorderemo sempre la sua tuta gialla (omaggiata da Tarantino in “Kill Bill”) e lo scontro finale de “L’urlo di Chen”, in cui se la vide con un imberbe Chuck Norris... The stuff of legends!
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