NOTIZIE

Brüno: Sacha Baron Cohen all'assalto!

Arriverà nelle sale italiane il 23 ottobre ma "Brüno", giornalista gay di moda della tv austriaca, ha già mandato in tilt l'establishment Usa, tra chi lo difende e chi lo definisce scorretto e pericoloso.

Brüno - Poster

04.08.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Deliziose scorribande attraverso l’America allo scopo di mettere visibilmente a disagio i maschi eterosessuali in presenza di un gay straniero in magliettina a rete”. E’ questo il sottotitolo, provvisorio, di “Brüno”, il nuovo film dell’eccentrico, geniale, esilarante attore Sacha Baron Cohen. Tre anni dopo il clamoroso successo di “Borat” (261 milioni di dollari incassati, varie polemiche e un incidente diplomatico sfiorato col Kazakhstan), il comico ritorna prendendo in giro, con gag irriverenti e dialoghi espliciti,  il mondo della moda e dell’entertainment, portando alla ribalta un altro dei suoi personaggi creati nel talk show “Ali G”. Brüno è un reporter austriaco omosessuale, che in televisione era già riuscito a far dichiarare a un direttore di casting di una nota griffe che Osama Bin Laden era un tipo cool e alla moda. Ora, l’attesa per il film, soprattutto negli Usa è altissima e anche densa di preoccupazioni, dato che moltissimi personaggi noti sono stati presi di mira dall’attore inglese. Le sfilate di moda, di tutto il mondo, sono letteralmente terrorizzate dalla sua presenza, visto che Sacha Baron Cohen, nei panni ‘inguardabili’ del suo personaggio ha già fatto incursioni durante la passerella di Àgatha Ruiz de la Prada e ha cercato di sedurre il repubblicano Ron Paul, fiero oppositore dei matrimoni gay.

Bruno

Voce affettata, capelli ossigenati con ciuffo alla Zac Efron, nessun pudore nell’esibirsi in pantaloncini corti o direttamente in biancheria intima leopardata e zebrata, Sacha Baron Cohen, insieme al regista Larry Charles, hanno adottato lo stesso metodo di lavorazione di “Borat”. Realizzare un film a metà tra finzione e vere e proprie irruzioni non pianificate. Nel suo mirino sono finite anche la sua amica Madonna (Cohen era nei panni di Ali G l’autista della limousine che trasportava la pop-star nel video di ‘Music’) e Angelina Jolie, colpevoli di adottare bambini come se fossero caramelle. Tanto che ne vuole uno anche Brüno, afro-americano, per seguire uno dei suoi modelli preferiti l’Obama style.

Bruno

Il mensile GQ gli ha dato una copertina, solitamente riservata a belle donne, ma Cohen, per ora, si rifiuta di rilasciare interviste. Quando era ancora lontano dall’uscita del film ha detto: “Ho sempre ammirato Peter Sellers e Andy Warhol e mi interessa raccontare come vive in America il rappresentante di una minoranza che si è accettato senza complessi e cerca anche di fare business. Brüno sarà un film contro ogni intolleranza e ignorante preconcetto”.

Bruno

In sua difesa sono ‘scesi in campo’ varie personalità del mondo dello spettacolo. Ben Stiller ha dichiarato: “Tropic Thunder deve molto a ciò che ha fatto prima Borat”. Adam Sandler ha aggiunto: “Ho pensato a “Brüno” interpretando in 'Zohan - Tutte le donne vengono al pettine', un agente del Mossad che sogna di diventare a New York un parrucchiere esperto in prestazioni sessuali e taglio bisex di capelli”. Anche il Re della commedia americana Judd Apatow apprezza la forza eversiva dei lavori di Cohen come pure, Woody Allen che ha affermato: “Borat ha aperto porte alla commedia Usa alta e bassa, umiliandola per certi aspetti, ma anche liberandola da freni e ipocrite restrizioni”. La comunità gay e lesbo si mostra divisa: c’è chi lo sostiene e chi si considera offeso a priori. Mentre assolutamente critici sulla comicità di Cohen si sono dichiarati i registi Garry Marshall e Blake Edwards.