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Blade: Trinity

Terzo episodio delle avventure di Blade (Wesley Snipes) il più cattivo giustizieri di vampiri che questa volta dovrà combattere contro la perfida Danica Talos.

Blade Trinity

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Id. Usa, 2004; di David S. Goyer; con Wesley Snipes, Jessica Biel, Ryan Reynolds, Parker Posey, Kris Kristofferson.   Questa volta Blade (Wesley Snipes), il giustiziere di vampiri più temuto, deve vedersela con il nemico più terribile: la perfida Danica Talos (Parker Posey) ha infatti risvegliato dal sonno ancestrale il capostipite della razza dei non-morti, Drake (Dominic Purcell), il vampiro più potente e deciso ad annientare definitivamente il rivale della sua razza. Ben presto nella sua battaglia Blade perderà il prezioso aiuto di Whistler (Kris Kristofferson), ma troverà inaspettatamente due alleati più giovani e combattivi: Hannibal King (Ryan Reynolds) e soprattutto la bella e letale Abigail (Jesica Biel), figlia di Whistler decisa a vendicare la morte del padre. Insieme, questo trio dovrà fronteggiare la più mostruosa e sanguinaria orda di vampiri, decisa a mettere in atto il piano definitivo per lo sterminio della razza umana. Chi ha già visto almeno uno dei primi due episodi della serie di “Blade” (id., 1998) non ha probabilmente bisogno di continuare a leggere questa recensione, tanto questa terza puntata è ricalcata sugli stilemi che hanno fatto la fortuna dei precedenti. Anzi, a dire il vero, stavolta la copia è venuta più sbiadita e pasticciata. Aggiungete  una massiccia dose d’azione, una serie di personaggi inutili che per di più compaiono e scompaiono senza nessuna logica; togliete invece anche quel minimo spessore psicologico al protagonista, e già che ci siete abbassate anche il livello – in precedenza già scarsino anzi che no -  di logicità narrativa e consequenziale agli eventi: ecco che avrete un’idea abbastanza precisa di quello che è “Blade: Trinity”. Dopo appena dieci minuti si stenta a trattenere il riso involontario, dettato da battute tra le più insulse della storia recente di cinema americano: il culmine però si raggiunge prima del gran finale, quando compare un personaggio che aiuta Blade e Abigail dopo che Drake ha sterminato tutti i loro amici; questo nuovo figuro si presenta ed esclama: “Sarò il vostro autista!”, e solo questo basterebbe a sghignazzare non poco. Il fatto più eclatante è però che  non passano neppure tre minuti di proiezione e i due eroi vanno alla battaglia decisiva…in moto!!! Siamo desolati per aver svelato a voi lettori un passo così fondamentale della trama, ma pensiamo sia abbastanza eloquente per farvi capire il livello di insensatezza del film. Senza voler andare oltre nello scimmiottare la pellicola, dobbiamo però segnalare l’unico motivo per cui vale la pena di spendere sette euro per vederla: la prorompenza fisica di Jessica Biel. Perdonateci la decisa caduta di gusto, ma dopo quasi due ore passate davanti all’assurdità di questo film la discesa verso il triviale ci è sembrata quasi un’ancora di salvezza, di sicuro l’unica via d’uscita dall’assoluto non/senso che “Balde: Trinità” riesce a propagare ad ogni spettatore…