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Asia Argento nega le accuse di molestie: “Io e Anthony Bourdain pagammo Bennett per aiutarlo”

L'attrice interviene sul New York Times per negare le accuse del collega. Sarebbe stato proprio lui a importunarla chiedendole denaro

Asia Argento

22.08.2018 - Autore: Marco Triolo
Asia Argento ha risposto con forza alle accuse di molestie sessuali piombatele addosso dal New York Times, in un articolo in cui si sosteneva che l'attrice avesse pagato il collega Jimmy Bennett, di vent'anni più giovane di lei, dopo aver fatto sesso con lui quando aveva 17 anni, età sotto il limite legale in California.
 
Argento sceglie proprio le pagine del New York Times per replicare, negando le accuse in una lettera spedita al quotidiano. In cui non solo nega che le molestie siano mai avvenute, ma rilancia sostenendo che fosse Bennett a importunarla, tentando di estorcerle del denaro. “Sono fortemente scioccata e ferita dopo aver letto questa notizia assolutamente falsa”, si legge nel comunicato. “Non ho mai avuto alcuna relazione sessuale con Bennett”.
 
Non solo: l'attrice ammette di aver pagato Bennett, ma non per farlo tacere, bensì perché smettesse di incalzarla. E rivela come l'idea di pagare l'attore sia stata del suo ex Anthony Bourdain, chef e presentatore scomparso lo scorso giugno. Sarebbe stato Bourdain a spingerla a pagare pur di evitare una lunga battaglia legale basata sul nulla. “Questo è, dunque, l'ennesimo sviluppo in una sequela di eventi che mi porta grande tristezza e si aggiunge a una persecuzione in atto da tempo. Non ho perciò altra scelta che oppormi a queste false accuse e assumerò nel breve termine tutte le necessarie iniziative per la mia protezione davanti alle autorità competenti”.
 
Ecco il testo integrale della replica di Asia Argento.
 
Nego e mi oppongo fortemente ai contenuti dell'articolo del New York Times datato 20 agosto 2018, così come circolati anche nelle testate nazionali e internazionali.
 
Sono fortemente scioccata e ferita dopo aver letto questa notizia assolutamente falsa. Non ho mai avuto alcuna relazione sessuale con Bennett.
 
Ci siamo frequentati nel corso di diversi anni solo come amici, e abbiamo smesso quando, in seguito al mio coinvolgimento nel caso Weinstein, Bennett – che stava affrontando gravi problemi economici e aveva già chiesto per vie legali alla mia famiglia milioni in danni – mi fece inaspettatamente un'esorbitante richiesta di denaro. Bennett sapeva che il mio compagno, Anthony Bourdain, era un uomo percepito come ricco e con una reputazione da figura pubblica molto amata da proteggere.
 
Anthony insistette affinché la questione fosse gestita privatamente e questo era anche ciò che voleva Bennett. Anthony temeva la possibile pubblicità negativa che una persona di questo genere, che lui riteneva pericolosa, ci avrebbe potuto portare. Decidemmo di accettare compassionevolmente la richiesta di aiuto di Bennett e glielo concedemmo. Anthony si occupò personalmente di aiutare Bennett economicamente, a condizione che non si sarebbe mai più intromesso nelle nostre vite.
 
Questo è, dunque, l'ennesimo sviluppo in una sequela di eventi che mi porta grande tristezza e si aggiunge a una persecuzione in atto da tempo. Non ho dunque altra scelta che oppormi a queste false accuse e assumerò nel breve termine tutte le necessarie iniziative per la mia protezione davanti alle autorità competenti.