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Arriva al cinema Il segreto dei suoi occhi

Arriva sui nostri schermi il film vincitore del Premio Oscar come Miglior Film in Lingua Straniera 2010. Noir o love story?

Il segreto dei suoi occhi - Soledad Villamil , Ricardo Darín

02.06.2010 - Autore: Federica Aliano
I ricordi possono essere custoditi per decenni o cambiano inesorabilmente a seconda del tempo di conservazione? E il ricordo di qualcosa di estremo, di scioccante, può cambiare un uomo e il suo futuro anche a distanza di molti anni?
Per venticinque anni Benjamín Espósito ha conservato nella sua memoria un caso di omicidio, una storia d’amore, di amicizia, di morte. Un passato che negli anni Settanta aveva un senso, oggi ne potrebbe assumere un altro. La società cambia e ci cambia, e tutto diventa relativo.

Arriva finalmente anche in Italia Il segreto dei suoi occhi, il film che ha vinto l’Academy Award 2010 come Miglior Film in Lingua Straniera. “Non lo considero un film noir”, dice il regista Juan José Campanella. “Le forze motrici di questo film sono un amore non dichiarato durato anni, la frustrazione e il vuoto percepito dai personaggi principali. Il genere noir è solo il vassoio sul quale la pietanza principale viene servita”.

Le decisioni che abbiamo preso in passato sono irrevocabili? Possono condizionare il nostro presente e noi non possiamo far nulla a riguardo? Campanella si chiede se questo vale anche per il passato di una nazione: “La storia si svolge in un’Argentina in cui l’atmosfera cominciava a incupirsi, a intorbidirsi, finendo con l’avvolgerne anche i protagonisti. Oggi sappiamo che quell’orrore ha avuto inizio prima della dittatura militare”.

È affascinante chiedersi, in mezzo alla folla, cosa nascondono gli occhi di ciascuno. Cosa hanno visto e cosa ricordano. Il regista è stato ispirato dall’immagine di un vecchio che mangia da solo, chiedendosi come fa una persona a rimanere davvero sola nella vita. La storia si racconta attraverso i singoli, come dice Campanella: “Il mio obiettivo era quello di narrare una storia che raccontasse di personaggi minuti - che vagano in un mare di gente, tra enormi strutture, persi nella folla – e dei loro occhi”.


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