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And the Oscar goes to...

Urne chiuse e giochi fatti. I nomi dei fortunati vincitori della statuetta sono nelle mani dei membri della Academy in attesa di essere rivelati nella lunga e sbrilluccicante notte losangelina.

Moulin rouge

20.03.2002 - Autore: Luca Perotti
Urne chiuse e giochi fatti. I nomi dei fortunati vincitori della statuetta sono nelle mani dei membri della Academy in attesa di essere rivelati nella lunga e sbrilluccicante notte (per noi) losangelina. Non sembrano essersi invece del tutto assopite le polemiche che sono sempre un forte traino pubblicitario su A Beautiful Mind: le accuse lanciate contro il film di Ron Howard di aver tralasciato porzioni scabrose della biografia di John Nash e le accuse di antisemitismo rivolte al premio Nobel sulla cui vita la pellicola verte, dovrebbero escludere una riconferma di Russel Crowe quale miglior attore protagonista. Il bis è storicamente improbabile e resta quindi da chiedersi a chi il gladiatore australiano cederà scettro e copertine dei giornali. La sensazione è che Sean Penn possa finalmente mettere in bacheca un premio che merita da anni per un ruolo (ahinoi..sembra una tassa da pagare) di un autistico in Mi chiamo Sam; ma la presenza di due candidati di colore raddoppia la probabilità che un black salga agli onori della cronaca. Anche perché, se il criterio del colore della pelle dovesse essere pertinente, molte meno chances sembra avere la pur osannata Halle Berry in virtù della concorrenza agguerrita della lanciatissima Nicole Kidman, data come sicura vincitrice già da tempo, un po come successe alla Julia Erin Brocovich Roberts nelledizione passata. A tirare acqua al mulino dellex signora Cruise cè anche lalta considerazione di cui gode Mouline Rouge: il film pirotecnico di Luhrmann, tuttavia, sembra troppo estremo per pronosticarne la vittoria come miglior film della stagione, ma ciò faciliterebbe laccumulo di premi secondari o del premio allattrice per cogliere due piccioni con una fava. La strada di Nicole Kidman verso lolimpo delle star si è spianata definitivamente negli ultimi due anni ( centrerà in qualche modo il celebre divorzio?) grazie a una serie di versatili e sublimi performance ( Eyes Wide Shut, The Others e ora Mouline Rouge) per non far pendere lago della bilancia dalla parte della sensuale attrice australiana. A proposito della terra dei canguri, ad unanno di distanza da Russel Crowe leventuale affermazione della Kidman nel ruolo di cortigiana-cantante-ballerina nella Parigi della Belle Epoque potrebbe sancire il trionfo del continente oceanico, senza dimenticare che anche Peter Jackson è nato e cresciuto da quelle parti e la classica incetta di oscar per levento dellanno ossia Il signore degli anelli, sembra scontata nel tradizionale andamento statistico della notte dei cotillon più solenne del mondo del cinema. I gossip-dipendenti, poi, potranno scatenarsi in un mare di chiacchiere qualora i due presunti amanti di qualche mese fa, Crowe e Kidman appunto, dovessero avvinghiare la statuetta contemporaneamente: sembrerebbe una beffarda ritorsione del destino contro Tom Cruise, ma solamente nella dimensione parallela e frivola del pettegolezzo.