NOTIZIE

Addio ad Alex Rocco, il gangster Moe Greene de Il padrino

Nella sua carriera ha interpretato spesso il criminale, ma per lui non era un problema: “È fantastico, ti vestono bene e puoi fare il bullo”

Il padrino - Alex Rocco

20.07.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Alex Rocco, attore di origine italiana famoso per il ruolo del gangster e proprietario di casinò Moe Greene ne Il padrino, è morto all'età di 79 anni nella sua casa di Studio City, per un cancro.

Veterano di cinema e TV, Rocco nasce Alexander Federico Petricone Jr. a Cambridge, Massachusetts, e cresce nel difficile quartiere di Winter Hill a Boston con l'idea di diventare un gangster. Nei primi anni '60, per fortuna, tira una monetina per decidere se trasferirsi a Los Angeles o Miami, ed esce la prima. Per un po' prende lezioni di recitazione dal concittadino Leonard Nimoy e lavora in un bar per attori a West Hollywood, finché non debutta al cinema in Motorpsycho di Russ Meyer. Ottiene poi il ruolo di uno degli scagnozzi del cattivo principale nel famoso doppio episodio di Batman in cui l'eroe e Robin si incontrano con Green Hornet e Kato (Bruce Lee).

Tra gli altri ruoli lo ricordiamo ne Il massacro del giorno di San Valentino di Roger Corman, Music Graffiti di Tom Hanks, Get Shorty, Smokin' Aces e Prova a incastrarmi. Diede inoltre la voce a una formica di A Bug's Life. “Uno dei miei più grandi traguardi – ricordò in un'intervista del 2012 – perché registrai circa otto battute e penso di aver incassato oltre un milione di dollari”. Rocco era anche il doppiatore di Roger Meyers Jr., il capo dello studio che produce i cartoni di Grattachecca & Fichetto ne I Simpson. Nel corso della carriera ha inoltre interpretato svariati ruoli in serie culto come Missione impossibile, Kojak, Starsky & Hutch, Sulle strade della California, Chips, Love Boat e T.J. Hooker.

“Interpretare il gangster è fantastico – ha dichiarato a proposito del ruolo che si è ritrovato a incarnare per la maggior parte della sua carriera – Di solito ti fanno vestire bene e hai la licenza di fare il bullo praticamente con tutti. A casa mia non oserei mai farlo, mia moglie mi darebbe subito una sberla”.

Fonte: The Hollywood Reporter