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Addio a Robin Hardy, il regista di The Wicker Man

L'autore del cult con Christopher Lee aveva 86 anni

Robin Hardy sul set di The Wicker Man

02.07.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Non si arresta la furia di questo 2016. Nel giorno della morte di Michael Cimino veniamo anche a sapere della scomparsa di Robin Hardy, morto venerdì a 86 anni. Un regista che, in quanto a impatto complessivo sulla storia del cinema, non può essere paragonato a Cimino – e infatti la sua morte passerà inosservata proprio in confronto a quella del regista de Il cacciatore – eppure Hardy ha fatto le sue.

Nella sua carriera, Hardy ha diretto solo tre film e ne ha scritto un quarto. Di questi, The Wicker Man è il più famoso e quello per cui sarà ricordato. In parte horror, in parte musical, in parte fantasy pagano, The Wicker Man è una di quelle miscele indefinibili capaci di ammaliare lo spettatore con la sua originalità e imprevedibilità. È la storia di Howie, un sergente di polizia che viene mandato a indagare sulla scomparsa di una ragazza sull'isola di Summerisle, dove scopre antichi riti pagani misti a una strana forma di omertà. Nel film troviamo Christopher Lee in uno dei suoi ruoli più iconici, quello di Lord Summerisle. Un cult, mai uscito in Italia, che ancora oggi fa molto parlare di sé e ha influenzato generazioni di autori.

Nel 2011, Hardy diede alla luce un sequel del film, The Wicker Tree (ne parlammo qui). Tra questi due aveva diretto solamente un altro film, The Fantasist (1986) e aveva inoltre scritto Forbidden Sun (1989). Ultimamente stava pensando di realizzare un terzo capitolo di The Wicker Man da dedicare allo scomparso Christopher Lee. Ma purtroppo il tempo aveva altri piani per lui.