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Addio a Robert Loggia, gangster dal cuore d'oro

Scompare uno dei volti più noti del cinema americano degli ultimi decenni, da Scarface e I Soprano a Big

05.12.2015 - Autore: Mattia Pasquini (nexta)
Cinque anni fa la diagnosi, Alzheimer. Ed è di oggi la notizia della morte di Robert Loggia, spentosi venerdì nella sua casa di Los Angeles a 85 anni. A darne comunicazione la moglie, la produttrice Audrey O'Brien al suo fianco dal 1982, che insieme ai figli Tracey, Giovanni, Kristina e Cynthia ha chiesto di devolvere tutte le donazioni alla Motion Picture and Television Fund.

Nato il 3 gennaio 1930 a Staten Island da immigranti italiani - il padre era siciliano e la madre calabrese - il suo non è stato forse uno dei nomi più riconoscibili dal grande pubblico, ché pure lo ha potuto ammirare in decine di film celebri, e in un ruoli iconici… A partire dal Frank Lopez di Scarface, con il quale Brian De Palma lo mise al fianco di Al Pacino/Tony Montana nel cult del 1986.

Dopo l'esordio in The Garment Jungle, La giungla della settima strada, del 1957 (ma aveva lavorato anche in Lassù qualcuno mi ama) e tanta televisione negli anni '60 e '70, proprio la sua immagine da gangster lo ha portato ad apparire spesso in ruoli cupi. Ma nei quali non si è certo esaurita la sua carriera. Che ce lo ha mostrato in Ufficiale e gentiluomo nei panni del padre di Richard Gere o in più di un capitolo della serie della Pantera Rosa, ma anche in Piedone d'Egitto o agli ordini di registi del calibro di David Lynch (Strade perdute), John Landis (Amore all'ultimo morso) e John Schlesinger (The Believers).



Ma, senza nulla togliere ai vari Independence Day, Over the Top, L'onore dei prizzi o agli episodi interpretati per I Soprano, ci piace ricodarlo come MacMillan nella storica scena di Big, nella quale suona e balla 'Le tagliatelle' al fianco di un giovanissimo Tom Hanks sulla tastiera musicale del negozio FAO Schwarz sulla Fifth Avenue di New York.