Gastone Moschin, uno dei più grandi attori che il cinema italiano e internazionale abbiano mai conosciuto, è morto oggi pomeriggio, 4 settembre, nell'ospedale Santa Maria di Terni, dove era ricoverato da qualche giorno. Aveva 88 anni.
Lo ricordiamo soprattutto per aver interpretato il ruolo del Melandri in Amici miei, il capolavoro di Mario Monicelli del 1975. L'altro ruolo per cui è celebre è quello di Don Fanucci, il boss che rende la vita dura al giovanissimo Robert De Niro ne Il padrino - Parte II. Moschin era nato a San Giovanni Lupatoto (Verona) l'8 giugno del 1929. Ha iniziato la sua carriera a teatro per poi fare il salto al cinema negli anni Cinquanta al servizio di registi come Anton Giulio Majano, Damiano Damiani e Nanny Loy.
Il ruolo che ha consacrato la sua carriera è arrivato nel 1962: quello di Carmine Passante ne Gli anni ruggenti di Luigi Zampa, dove ha recitato al fianco di Nino Manfredi. E' stato uno dei volti della commedia italiana, ma ha avuto occasione di farsi valere anche alle prese col dramma. Ha infatti recitato ne Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini, Signore & Signori di Pietro Germi. E lo ricordiamo anche nel poliziottesco: diretto da Carlo Lizzani in Roma bene, in Milano calibro 9 di Fernando Di Leo e naturalmente nei panni del marsigliese in Squadra volante di Stelvio Massi, dove ha recitato insieme a Tomas Milian.
Nel 1976, 1982 e nell'85 ha interpretato il ruolo del Melandri nella saga di Amici miei, prima diretta da Monicelli e poi ereditata da Nanny Loy. Negli anni successivi ha rallentato la sua attività sul grande schermo - l'ultimo film è Porzus di Martinelli (1996) - ma non ha smesso di recitare in TV. All'inizio del ventunesimo secolo ha, infatti, interpretato Don Matteo e Sei forte maestro. Nel 2010 è apparso nel documentario dedicato ad Amici miei e intitolato L'ultima zingarata.
