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Aaron Sorkin debutta alla regia con il 'Poker Drama' Molly's Game

Il popolare sceneggiatore di cinema e tv sceglie la vita di Molly Bloom per fare il 'grande passo'…

08.01.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
La sorpresa più grande è forse quella di aver dovuto attendere tanto per l'esordio dietro la macchina da presa di un costruttore di cinema come Aaron Sorkin. A leggere la rivista Deadline, l'occasione giusta sembra essere arrivata con Molly’s Game, adattamento delle memorie di Molly Bloom pubblicate nel 2014 con il titolo di "Molly's Game: From Hollywood's Elite to Wall Street's Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker".

Commediografo, sceneggiatore e produttore televisivo - impostosi al grande pubblico con show come West Wing o The Newsroom e titoli come The Social Network e L'arte di vincere (Moneyball), fino all'ultimo Steve Jobs (o l'annunciato biopic su Lucille Ball), fortemente connotato dalla sua mano - Sorkin stava lavorando al progetto sin dall'uscita del libro. E già insieme al suo compagno d'avventura in Steve Jobs, Mark Gordon.

Prodotto dallo stesso Gordon e da Amy Pascal, ex co-presidente del gruppo e capo della Sony Picture’s Film Business, il film Sony viene descritto (anche dalla trama del libro di riferimento) come segue:

Ex sciatrice professionista, nata in Colorado, dopo non esser riuscita a qualificarsi per le olimpiadi Molly Bloom divenne una delle principali organizzatrici di tornei di poker - anche underground - di Los Angeles. Hollywood, in particolare. Almeno fino al giorno del suo arresto da parte dell'FBI. Tra i suoi 'clienti' sono emersi nomi come quelli di Ben Affleck, Leonardo DiCaprio o Tobey Maguire, oltre a quelli di importanti esponenti del mondo della finanza e della politica. Tutti tasselli di un mondo che Molly descrive nei dettagli e senza paura (nemmeno per la mafia russa o italiana), costruendo via via una incredibile storia di emancipazione e di realizzazione dei propri sogni. O del tentativo di riuscirci.