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4-4-2

Nel film a episodi prodotto da Paolo Virzì il mondo del calcio viene raccontato attraverso piccole squadre, giocatori falliti e procuratori disperati

4-4-2 - Il gioco piu' bello

12.04.2007 - Autore: Eva Gaudenzi
Una bufera di proporzioni mai viste sta travolgendo l’intero mondo del calcio italiano. Per questo motivo, il caso vuole che  4-4-2 – Il gioco più bello del mondo sia il prodotto più attuale nella programmazione cinematografica di questo week-end. Ma niente scandali, né intercettazioni telefoniche. Nel film a episodi prodotto da Paolo Virzì (per la Motorino Amaranto con Medusa Film), il mondo del calcio viene raccontato attraverso ambienti di provincia, piccole squadre, giocatori falliti e procuratori disperati. A dirigere le quattro storie, altrettanti giovani registi provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il primo episodio s’intitola “Meglio di Maradona”  ed è diretto da Michele Carrillo. Nella periferia di Napoli cresce un piccolo talento di nome Antimo (Alessandro Guasco). Grazie all’aiuto del suo Mister (Nino D’angelo), entra a far parte nella squadra giovanile della Juventus. Ma la vita del convitto e la disciplina in campo mal si adattano all’indole ribelle del piccolo Antimo...

“La donna del Mister” di Claudio Cupellini racconta le speranze deluse di Laura (Alba Rohrwacher), promessa sposa ad un allenatore di calcio femminile (Rolando Ravello). A rompere l’idillio dei due fidanzatini, l’invadenza della mamma di lui (Piera degli Esposti) e l’intemperanza di Francesca (Francesca Inaudi), la fuoriclasse della squadra.      

Storia dall’amaro risvolto è “Balondòr” di Francesco Lagi: un procuratore di scarso successo (Gigio Alberti) trapianta illegalmente un bambino africano in Italia. Si convince che il ragazzo diventerà una star del calcio mondiale, ma non tutto sembra andare per il verso giusto...

L’ultimo episodio è firmato da Roan Johnson e s’intitola “Il terzo portiere”. Yuri Barzalli (Valerio Mastandrea) è un portiere di 37 anni finito nella tribuna di una squadra C1. Per tentare di riscattarsi, organizza di vendersi l’ultima partita di campionato.  

Lo stile del film è quello classico della commedia popolare: si sorride, si sogna e si riflette. In più, l’umanità di questi personaggi permette di guardare al mondo del calcio in modo finalmente nuovo. Molto giusta la scelta degli attori. Perfetto Nino D’Angelo nelle vesti dell’allenatore spiantato; bravissimo come sempre Rolando Ravello; buffo e disperato il procuratore interpretato da un grande Gigio Alberti; vera e credibile l’interpretazione di Valerio Mastandrea.