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17 ragazze vietato ai minori

Teodora e spazioCinema rispondono alla decisione di vietare "17 ragazze" ai minori di 14 anni. Per uno spinello

17 ragazze

09.03.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni
Una commissione di censura ha imposto il divieto ai minori di 14 anni al film "17 ragazze", in uscita il prossimo 23 marzo. E quasi per ironia della sorte, proprio nel giorno della festa delle donne.

Scritto e diretto da Delphine e Muriel Coulin, il film, tratto da una storia vera, racconta di un gruppo di teenager che decidono di rimanere incinte nello stesso periodo. Un gesto più legato al disagio adolescenziale vissuto dalle ragazze, anche a causa dell'ambiente provinciale in cui sono costrette, che un vero e proprio atto di ribellione. Pare però che la scena incriminata che ha fatto scattare il divieto sia quella in cui le protagoniste fumano uno spinello. E, fatto ancora più curioso, che il membro della commissione più agguerrito fosse una donna psicologa.

Ma la Teodora e spazioCinema che distribuiscono la pellicola non ci stanno. E così hanno rilasciato una dichiarazione in cui criticano fortemente la decisione, giudicata semplicemente assurda. "L'intento del film", si legge nel comunicato, "è quello di raccontare la condizione esistenziale delle giovani protagoniste, il loro disagio e la loro profonda solitudine, amplificati dall'assenza e dall'inadeguatezza dei genitori. Tutti argomenti che riguardano da vicino gli adolescenti e che in Italia proprio a loro saranno vietati, a differenza degli altri paesi dove il film è stato distribuito".

"Una scelta che lascia perplessi", si continua, "tanto più che '17 ragazze' affronta i temi della gravidanza, del corpo della donna e dell'adolescenza con uno sguardo attento, critico e mai volgare, offrendo lo spunto per una riflessione vera e non banale".  "Ancora una volta è colpito il cinema di qualità", si legge in conclusione, "ancora una volta sono colpite le donne, le registe e le protagoniste, che anche quando riescono a raccontare storie difficili e delicate con tatto e sensibilità si vedono censurate. Ancora una volta sono colpiti i ragazzi, gli adolescenti, ai quali non viene data nessuna fiducia".