Le 5 leggende
E' la storia di un gruppo di eroi ben conosciuti tra i bambini, tra i quali Babbo Natale, Il Coniglio Pasquale, La Fatina dei Denti; ognuno con dei poteri straordinari. Quando uno spirito maligno, "L'Uomo Nero", lancia il guanto di sfida per conquistare il mondo, i Guardiani devono unire, per la prima volta, le loro forze per proteggere le speranze, le fantasie e le convinzioni dei bambini di tutto il mondo.
Un prologo poetico apre Le 5 leggende, il nuovo cartoon della DreamWorks che a fine mese aprirà la stagione natalizia. È da qualche anno che lo Studio di Jeffrey Katzenberg ha deciso di lasciarsi alle spalle il sovraccarico di riferimenti pop
che aveva fatto la forza della saga di Shrek per poi deragliare
pesantemente nei film successivi. Dragon Trainer ha segnato un grande passo avanti in questo senso, e ora Le 5 leggende, che porta anche il marchio del supervisore Guillermo del Toro, è la ciliegina sulla torta.
A metà strada tra una favola e un film di supereroi, fra The Avengers e La lega degli straordinari gentlemen di Alan Moore,
Le 5 leggende prende altrettanti famosi personaggi del folklore
anglo-americano – Babbo Natale, la Fata Dentina, il Coniglio Pasquale,
Sandman e Jack Frost – e li riunisce per sventare il piano dell'Uomo
Nero. La sceneggiatura, scritta dal premio Pulitzer David
Lindsay-Abaire e basata su un romanzo di William Joyce, è scritta con
intelligenza, frizzante e, come detto, a tratti poetica. Specialmente quando tratta il passato – la origin story, in termini supereroici – di Jack Frost, vero protagonista del film.
Quella di mettere al centro della vicenda Jack è una scelta coraggiosa,
in quanto il personaggio è poco noto al di fuori dei paesi anglosassoni.
Ma è indubbio che i bambini ne andranno matti: Jack è dipinto come un
eterno adolescente, una sorta di Peter Pan col ciuffo emo che si strugge
perché nessuno lo può vedere, e prima di aiutare i compagni nella loro
missione deve trovare il proprio “centro”, lo scopo nella vita.
DreamWorks venderà un sacco di pupazzi di Jack, ma al di là del cinismo
il merito va sicuramente a Lindsay-Abaire e al regista Peter Ramsey, che hanno saputo farne un protagonista profondo quanto basta, accattivante e convincente. Il fratello maggiore che ogni bambino vorrebbe.
Adolescenti e adulti potranno comunque godere di una storia ben scritta
che fonde con folklore classico e moderno, rappresentato quest'ultimo
proprio dai supereroi che da settant'anni popolano gli scaffali e la
fantasia del pubblico internazionale. E poi ci sono un'animazione ben
realizzata, un character design a tratti straordinario – tanto di
cappello agli yeti e ai folletti che assistono Babbo Natale – tanto
cuore e la volontà di confezionare un film di Natale che per una volta non si adagia sui buoni sentimenti ma vuole spaccare tutto. Infine, menzione d'onore al cast di voci: Alec Baldwin (Babbo Natale), Hugh Jackman (il Coniglio), Isla Fisher (la Fata Dentina), Chris Pine (Jack Frost) e Jude Law (l'Uomo Nero) nella versione italiana purtroppo andranno perduti. Il consiglio è di recuperarne però la versione originale.
Di Marco Triolo