Lanterna Verde
Hal è un talentuoso e presuntuoso pilota collaudatore, ma le Lanterne Verdi hanno poco rispetto per gli umani, che non hanno mai sfruttato l'infinito potere dell'anello prima d'ora. Hal è chiaramente l'ultimo tassello mancante del puzzle, e insieme alla sua determinazione e alla sua forza di volontà, ha una cosa che nessun membro del Corpo ha mai posseduto: l'umanità. Con l'incoraggiamento della collega pilota, nonché amore d'infanzia Carol Ferris (Blake Lively), se Hal può velocemente imparare i suoi nuovi poteri e trovare il coraggio per vincere le sue paure, potrebbe riuscire a provare di non essere solo la chiave per battere Parallax... diventerebbe la Lanterna Verde più grande di tutti.
Origin story di un supereroe ambientata tra la Terra e il pianeta di Oa,
popolato dalle più bizzarre creature uscite dalla mente di un
fumettista. La storia va avanti e qualcuna di quelle creature arriva nel
nostro pianeta per scatenare l'apocalisse. “Dark is the new trend”, abbiamo imparato questo dopo i Batman di Nolan, ciononostante ecco un film della scuderia DC Comics che si lascia andare all'immaginazione fantascientifica e a un trionfo
di luce in verde, quello che in questa storia viene presentato come il
colore della volontà.
Serviva una mano sicura dietro la macchina da presa per rendere credibile la genesi cinematografica di “Lanterna Verde”, e Martin Campbell (l'uomo che ha riavviato ben due volte la saga di Bond con Pierce Brosnan e Daniel Craig)
è uno dei mestieranti più efficaci sulla piazza. Il regista sceglie un
tono e un ritmo da cartoon, facendo un ottimo lavoro dal punto di vista
visivo e mostrando a chi sta a guardare le incredibili doti di Hal Jordan che, una volta indossato il suo magico anello, riesce a materializzare
qualsiasi cosa immagini. Le sequenze d'azione con il supereroe pronto a
salvare gente inerme o a combattere contro giganteschi alieni venuti a
sterminare la razza umana dosano bene ritmo e spettacolo, procedendo in
maniera avvincente. A dare forza al film è anche un cast azzeccato,
guidato da Ryan Reynolds che, con quella sua faccia da schiaffi, riesce a incarnare l'aspetto più
frivolo di Jordan: un damerino che ricorda tanto il Maverick di "Top Gun", pronto a diventare un vero uomo. Meglio di lui Peter Sarsgaard nei panni del villain di turno e Mark Strong in quelli di Sinestro, capo delle Lanterne deciso a far rigar dritto il protagonista prima di riconoscerlo come supereroe.
La pellicola scorre e intrattiene, almeno finché Campbell & co.
puntano sullo spettacolo. Funziona meno quando si ferma a riflettere
sui soliti temi degli eroi che si scoprono tali dopo aver trovato il
coraggio di farsi un bell'esame di coscienza: quelle sequenze, che
sembrano inserite all'ultimo minuto, stonano non poco. Ovviamente i
produttori sperano in un franchise, ma per una volta è difficile
prevedere il futuro cinematografico di Hal Jordan. Nelle origin story
dei supereroi, tuttavia, “Lanterna Verde” fa il suo dovere, stando un passo avanti all'ultimo arrivato (e decisamente troppo lungo) “Captain America: Il primo Vendicatore”.