Wild Bill

Wild Bill - Poster

In libertà vigilata dopo otto anni di carcere, Bill Hayward torna a casa, in un difficile quartiere dell'East End di Londra dove violenza e droga sono all'ordine del giorno, e qui ritrova i due figli, Dean di quindici anni, e Jimmy di undici, abbandonati dalla madre e determinati a cavarsela da soli. Bill, avverso a ricoprire il ruolo di padre, vorrebbe andarsene ma si ritrova costretto ad occuparsi dei suoi due ragazzi. Impaurito ed immaturo tanto quanto i suoi figli, il selvaggio Bill affronta un difficile percorso di redenzione.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Wild Bill
GENERE
NAZIONE
United Kingdom
REGIA
CAST
DURATA
98 min.
USCITA CINEMA
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2011

Come in un film di Ken Loach, tra i protagonisti di “Wild Bill” c'è la città, o meglio i sobborghi della metropoli. East London, in questo caso, con i suoi quartieri degradati, il cemento armato a schermare i sogni e le aspirazioni riducendo tutto in un amalgama di male di vivere e smog. Ma il regista Dexter Fletcher non è Loach, e non che questo sia per forza un male. Anzi.

La storia prende il via quando Bill Hayward (Charlie Creed-Miles) viene rilasciato di prigione con la condizionale. Alle spalle, un passato che gli ha fruttato il soprannome di “Wild Bill”, ma dai suoi occhi spenti non si direbbe. Bill ritrova i suoi due figli di quindici e undici anni Dean e Jimmy (Will Poulter e Sammy Williams), abbandonati dalla madre che è scappata in Spagna con la sua nuova fiamma. Deciso all'inizio a rimanere solo finché i servizi sociali si saranno convinti a non dare in affidamento i ragazzi, Bill pian piano ritrova l'orgoglio perduto e impara a fare il padre. E i figli che prima lo odiavano cominciano ad acclimatarsi all'idea di avere di nuovo in casa una figura di riferimento. Ma i vecchi compari di Bill (tra cui Andy Serkis) vorrebbero che lasciasse la città, e il piccolo Jimmy rischia di venir risucchiato dal mondo che il suo vecchio desidera lasciarsi alle spalle.

Da questo connubio tra cinema sociale di ambiente working class, tipicamente britannico, e gli elementi di commedia famigliare che spesso sono davvero commoventi e rincuoranti, nasce un film molto godibile che non sprofonda mai nel dramma tout court, ma lascia aperto uno spiraglio di ottimismo. Ricostruire è possibile, e non a caso Dean lavora in un cantiere per la costruzione di un velodromo. Particolarmente eccezionali Creed-Miles e Poulter. Il secondo è un adolescente molto più adulto di certi adulti, mentre il primo è capace di rendere perfettamente il risveglio spirituale e morale di Bill, che da quegli occhi spenti passa a uno sguardo vivo e infine torna all'azione, utilizzando stavolta la sua furia per una buona causa.

La proiezione al Festival di Roma, dove il film ha chiuso la sezione Occhio sul mondo, è terminata con una standing ovation che testimonia come il film abbia smosso i cuori degli spettatori. Una distribuzione italiana non dovrebbe farsi attendere.

di Marco Triolo