The illusionist

La fama di un illusionista viene oscurata dalle rock star emergenti della zona. Costretto ad accettare di esibirsi in situazioni precarie come piccoli teatri, feste in giardino e nightclub, l'insoddisfatto illusionista incontra un fan che cambierà la sua vita per sempre.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
L'Illusioniste
GENERE
NAZIONE
Francia
REGIA
CAST
USCITA CINEMA
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2010

di Andrea d'Addio

Sono passati sei anni da quando Sylvain Chomet realizzò lo splendido "Appuntamento a Belleville", uno dei più bei esempi di animazione europea di sempre. Ancor più tempo però è trascorso da quando l'immenso Jacques Tati scrisse la sceneggiatura di "L'illusioniste" senza però, purtroppo, mai riuscire a portarla sul grande schermo. Troppi problemi finanziari, tanti film e sceneggiature sotto sequestro a causa dei continui problemi finanziari impedirono a Tati di essere più grande di quanto già non fosse. Grazie alla scelta di Chomet di riprendere il suo copione e adattarlo ai colori e alle forme dell'animazione, la sua carriera artistica continua a distanza di ventotto anni dalla morte.

L'illusionista

"L'illusioniste" di Chomet riesce ad essere sia omaggio che grande cinema. La malinconica ed elegante comicità di Mr. Hulot si sposa perfettamente con le atmosfere sornione e poetiche di Chomet, mondi di silenzi e cori in sottofondo, di uomini tacitamente amici, amanti, familiari, senza che una parola debba essere detta. Il suo è un film muto eppure carico di emozioni, di dinamiche relazionali costruite su piccoli, ma intensi, elementi narrativi. Il rapporto tra il tenero, anziano, prestigiatore e la ragazzina di provincia che è pronta a credere a tutto diventa la storia di una favola che non ha bisogno del lieto fine. Sullo sfondo si racconta infatti la fine dell'epoca dello spettacolo dal vivo, di quel varietà fatto di illusionisti, ventriloqui, acrobati e pagliacci che lasciò gradualmente spazio alla televisione fino a scomparire. Chomet ha la capacità di disegnare come se scrivesse una poesia, scava in un comune senso di tenerezza dei nostri cuori che nessun cinismo riesce mai a farci mettere da parte, fa appello ad un'infanzia che abbiamo tutti in comune non in termini di esperienza, ma di suggestioni. Se ci si lascia andare, fin da subito gli occhi diventano lucidi.

L'illusionista

Da una parte la storia, dall'altra una regia fatta di quadri in sovrapposizione, di suoni narratori e di disegni che rendono ogni oggetto e personaggio una maschera che racconta fuori tutto quello che ha dentro. L'illusionista che entra al cinema e incontra il vero Mr. Hulot è da brividi per sensibilità e ironia. Se c'è un difetto in questo film, è la sua breve durata, solo '80 minuti. Per il resto, parliamo di una pellicola di cui, a distanza di tempo, ci si ricordera ancora dove, a che ora e con chi la si è vista. I maghi non esistono, dice il protagonista, ma la magia del cinema ogni tanto riappare.