Single ma non troppo

Single ma non troppo

Esiste un modo giusto di essere single ed uno sbagliato, poi c'È Alice. E Robin. Lucy. Meg. Tom. David. New York City È piena di cuori solitari che cercano l'anima gemella, che sia la storia d'amore della vita, l’avventura di una sera o una relazione a metÀ strada tra le due. E tra flirt via sms e storie senza domani, queste persone hanno tutte bisogno di imparare ad essere single, in un mondo in cui la definizione di amore È in continua evoluzione. Di una cosa possiamo essere certi: andare a letto di qua e di lÀ nella cittÀ che non dorme mai non È mai stato cosÌ divertente.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
How to Be Single
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Warner Bros
DURATA
110 min.
USCITA CINEMA
11/02/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
"Single per scelta… di un altro" è la frase resa celebre da Tshirt in vendita un po' ovunque, ma è anche la condizione nella quale mediamente si trova chi vive male l'essere solo o il non riuscire a trovare la cosiddetta anima gemella (o qualcosa che le sia avvicini, almeno temporaneamente). Come chiarisce il più esplicito titolo originale - How to be single / Come essere single - il film di Christian Ditter (#ScrivimiAncora) sembra volersi porre il duplice obiettivo di fotografare usi e costumi del moderno relazionarsi e di fornire utili consigli per sopravvivergli. Magari riuscendo a raggiungere un equilibrio mentale ed esistenziale, raro a trovarsi.

Scritto a sei mani a partire dal libro di Liz Tuccillo, questo presunto manuale conta soprattutto sulla presenza di attrici sulla cresta dell'onda, o quanto meno simpatiche e particolarmente riconoscibili, Rebel Wilson e Dakota Johnson su tutte (senza trascurare le affascinanti Alison Brie e Leslie Mann). Forse troppo, vista la sequela di situazioni 'tipo' nelle quali le vediamo dibattersi più in balia di uno script slegato e approssimativo che libere di esprimersi autonomamente. Vero è che gli Stati Uniti sono una realtà diversa da quella che possiamo immaginare e (ri)conoscere, e New York in particolare, con le sue difficoltà e 'regole', qui citate - non senza qualche licenza - ed ammiccanti dal numero delle birre consumate insieme, dagli incontri casuali con vecchie amiche, nelle abitudini notturne di una giovane donna single.

Ma è un vero peccato vedere un poker di attrici di questa popolarità farsi maschere di stereotipi anche piuttosto banali o protagoniste di scenette più o meno divertenti. O replicare tipi femminili quanto meno parziali e figli di una tradizione comico-sentimentale che li rende cliché più che modelli. In questo senso non possiamo che augurarci che Rebel Wilson scelga meglio il prossimo ruolo, se vuole sfruttare il momento che la vede riconosciuta e apprezzata dal grande pubblico, e che Dakota Johnson riprenda presto il suo frustino facendoci dimenticare la naive Alice in confusione nella grande città e costretta ad affidarsi agli eccessi più scontati o a passare dal letto di un 'cicerone' all'altro.

di Mattia Pasquini