Nemico Pubblico N. 1 - L'ora della fuga (Parte 2)

Nemico Pubblico N.1 - L

La vera storia di uno dei criminali più famigerati e carismatici d'Europa giunge al termine in questo secondo film, basato sulla vita e i crimini di Jacques Mesrine. Riprendendo da dove L'Istinto di Morte ci aveva lasciati, Nemico Pubblico Numero N.1 - L'Ora della Fuga inizia con Mesrine (Vincent Cassel) che torna in Francia dopo essere stato in esilio in Canada. Mesrine si allea con il killer soprannominato "La Portaerei" (Samuel Le Bihan) e architetta una serie di rapine a mano armata. Sebbene la maggior parte delle volte sia capace di stare un passo avanti rispetto alla legge, alla fine si ritrova di nuovo in prigione, dove fa amicizia con l'astuto François (Mathieu Amalric). Con l'aiuto di François, Mesrine riesce ad evadere di prigione e diventa una specie di celebrità: scrive un'autobiografia, entra in confidenza con i ricchi e cerca di dipingersi come un estremista politico grazie all'aiuto di Charlie (Gerard Lanvin), portavoce di sinistra. Mesrine rafforza la sua relazione con una nuova compagna Sylvia (Ludivine Sagnier), ma volta le spalle ad alcuni dei suoi vecchi amici e sottovaluta la determinazione della polizia Francese, intenzionata a fermarlo una volta per tutte...

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Mesrine: L'Ennemi public n°1
GENERE
NAZIONE
Francia
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Eagle Pictures
DURATA
130 min.
USCITA CINEMA
17/04/2009
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2009
Il peggior criminale che abbia mai camminato su questa terra è moralmente superiore al giudice che lo condanna alla forca” disse George Orwell. Ed è per questo che un criminale come Jacques Mesrine, autore di delitti di ogni tipo (seppure, per diverse ragioni, nessuno provato in maniera inequivocabile) tra gli anni '60 e '70 sia in Francia che in Canada, rimane tuttora una sorta di “icona”, un simbolo di ribellione al sistema continuamente citato da cantanti e scrittori. La sua morte infatti fu una vera e propria esecuzione in mezzo alla strada: nessun processo, nessun altolà e mani in alto, solo tanti spari. La sua libertà metteva in imbarazzo polizia e governo, meglio fermarlo una volta per tutte.

Partiamo dalla fine perché è da lì che inizia il film di Jean François Richet: “Nemico pubblico n.1”. Dalla sua uccisione. Tanta è stata avventurosa la vita del personaggio in questione, che la si è dovuta dividere in due episodi che usciranno ad un mese di distanza l'uno dall'altro: “Nemico pubblico n.1 - L'istinto di morte” ne è il primo. Dato il prologo di sangue, conosciuto da tutti (almeno da quelli che si ricordano di Mesrine), la narrazione segue il più classico degli sviluppi cronologici: il drammatico arruolamento nella guerra di Algeria, il ritorno a casa, i primi crimini, i contatti con la malavita organizzata, l'amore, l'ebbrezza del successo, i sacrifici, l'esilio…Una serie infinita di momenti emblematici, continue svolte di vita apparentemente definitive che però si scontrano con l'irrequietezza di un uomo non cattivo (ma neanche buono), ma egoista e quindi incapace di rispettare le convenzionali regole civili.

Il racconto che ne fa Richet, partendo dalla sceneggiatura di Abdel Raouf Dafri e dall'autobiografico libro scritto dallo stesso Mesrine durante il suo ultimo periodo di detenzione (prima dell'ennesima evasione), è un film d'azione che si tiene bene in equilibrio tra la necessità di creare empatia tra il suo protagonista e il pubblico e l'impossibilità di giustificare un uomo che comunque ha macchiato più volte i suoi vestiti del sangue altrui. Ecco quindi che Mesrine trova qualche appiglio morale in ciò che ha visto, suo malgrado, ad Algeri, nella sfortuna di un lavoro onesto poi fallito, nell'esigenza di dover provvedere ad una famiglia in continua crescita e nell'assenza di una figura paterna in grado di guidarlo, ma senza evitare che i suoi eccessi ne mostrino la sua vera essenza: quella di uomo in grado di far del male senza vere ragioni.

Fondamentale per la riuscita del progetto diventa quindi la perfomance dell'attore protagonista, un Vincent Cassel che si è calato nel ruolo non risparmiandosi nulla (ingrassato e dimagrito notevolmente a seconda dei continui mutamenti di peso di Mesrine nel tempo), capace di dare credibilità ad un personaggio grosso modo incomprensibile dall'esterno, così pieno di contraddizioni come lo è stata la sua vita. Scenografia, costumi e fotografia ben rendono l'idea del periodo storico affrontato, poco fa invece la regia di Richet che non cerca di dare una sua lettura della vita di Mesrine, ma sembra limitarsi a seguire la spettacolarità della storia.

Ne esce un primo episodio abbastanza avvincente, ma privo di quell'autorialità che ci si aspetta spesso da un film europeo, soprattutto se francese. Dopotutto se, come diceva un altro celebre scrittore inglese, William Hazlitt, “nel crimine c'è dell'eroismo, come nella virtù: il vizio e l'infamia hanno i propri altari e la propria religione”, i margini per parlare di qualcosa d'altro, partendo dalle avventure di Mesrine, c'erano tutti.

Vi ricordiamo che “Nemico pubblico n.1 - L'istinto di morte” arriverà nelle sale da venerdì, distribuito dalla Eagle Pictures. La seconda parte, intitolata "L'ora della fuga" sarà distribuita a partire dal 17 aprile.

Per saperne di più:
Il trailer di Nemico Pubblico n.1