Lone Survivor

Lone Survivor

Durante la guerra in Afghanistan, quattro NAVY Seals vengono incaricati di catturare o eliminare un leader talebano. Compromessa la missione e decisi a tornare alla base, i militari si ritrovano circondati da forze superiori alle loro, costretti a lottare per le loro vite. Purtroppo la sopravvivenza di tutti si fa sempre più difficile allo stringersi l'assedio e per la successiva caccia all'uomo che si scatena e che si conclude in maniera drammatica, eppure quasi miracolosa.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Lone Survivor
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
121 min.
USCITA CINEMA
20/02/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
Lone Survivor È un film profondamente americano.Idee come la fratellanza, il codice d’onore, il sacrificio per ilgruppo sono totalmente radicate nelle istituzioni militaristatunitensi, come lo sono i quattro NAVY Seals protagonisti diquesta vicenda (vera) avvenuta il 28 giugno del 2005. Quattro soldatiin missione per assassinare un membro importante di Al Qaeda vengonosorpresi da tre civili afghani. Cosa fare? Eliminare i testimoni econtinuare con la missione o lasciarli andare e rischiare chefacciano la spia al gruppo di nemici ben piÙ numeroso?
 
PeterBerg non È un cineasta con un occhio particolarmenteraffinato, i suoi precedenti film lo hanno dimostrato. Ma allo stessotempo si È confermato uno che sa come mettere in scena un film ecostruire uno spettacolo magari grezzo ma comunque efficace, vederein particolare TheKingdom. Dal momento che È anche dotato di una certa furbizia,costruisce l’inizio di Lone Survivor sulla falsariga del suosuccesso di critica piÙ fulgido, la serie TV FridayNight Lights. I primi venti minuti del film sembrano in tutto eper tutto un episodio del prodotto televisivo, con tanto di note diquegli stessi Explosions in the Sky che avevano musicato la sigladella serie.

La prima parte del film È cinema di genereaccettabile, un prologo ben ritmato e tutto sommato stringato. QuandoperÒ comincia la caccia all’uomo che vede i quattro NAVY Sealsbraccati dal mini-esercito di talebani, eco che tutta la peggiorretorica pervade sia la trama che soprattutto la messa in scena. SeBerg perÒ si fosse limitato all’uso smodato dei ralenti persottolineare la drammaticitÀ del momento e l’eroismo dei soldatiamericani, tutto sommato avremmo potuto anche resistere. Il fatto Èche nella messa in scena delle sofferenze patite daiprotagonisti si insinua un vago e fastidiosissimo compiacimento,sensazione confermata dallo stallo della trama che si ferma perlasciare spazio alla violenza perpetrata nei confronti deipersonaggi. Il ricordo, anche se con le dovute e sempre presentiproporzioni, torna all’operazione sensazionalistica portata avantida Mel Gibson con Lapassione di Cristo. Tentare piÙ o meno consciamente di farpassare i soldati per martiri È un qualcosa che va ben oltre laglorificazione del modo di pensare e agire americano.
 
E se poi Lone Survivor ha il pregio di parlare del conflittocombattuto in Afghanistan – perchÉ ci sono un buon numero di filmamericani ambientati in Iraq e cosÌ pochi invece in Afghanistan?Forse perchÉ È piÙ difficile ammettere che era una guerra anchequella che all’inizio veniva spacciata per una missione di pace? –spreca questa intuizione con un’ultima parte grondantebuonismo e propaganda filo-interventista di bassa lega. Unrisultato piÙ che decente nella forma, ma abbastanza inquietante neicontenuti.