Le leggi del desiderio

Le leggi del desiderio

I desideri dell’uomo muovono il mondo. E ogni giorno, per riuscire a ottenere l’oggetto del nostro desiderio, modifichiamo noi stessi e la nostra realtà. O perlomeno, cerchiamo di farlo. Secondo Giovanni Canton, il carismatico e funambolico trainer motivazionale protagonista di questa storia, ci sono delle tecniche precise che possono aiutarci a raggiungere quello che desideriamo, sia esso il piacere, il lusso, il potere, il successo o l’amore. Considerato dai suoi tanti fan una sorta di profeta, e da molti altri un cialtrone che si approfitta delle debolezze altrui, Canton decide di dimostrare la veridicità delle sue teorie organizzando un concorso per la selezione di tre fortunate persone che verranno da lui portate in sei mesi al raggiungimento dei loro più sfrenati desideri. Ma l’intenso rapporto che si stabilirà fra il life coach e il terzetto prescelto produrrà effetti inaspettati nella vita di tutti loro, soprattutto in quella di Canton.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Le leggi del desiderio
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Medusa
DURATA
105 min.
USCITA CINEMA
26/02/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Alessia Laudati

Succede spesso, quando il nome implicato È quello ampiamente conosciuto di Silvio Muccino, che nel film si ricerchi ostinatamente la traccia di un qualsiasi dettaglio personale. Uno sguardo o una frase, che spieghi in qualche modo al pubblico la discontinuitÀ di un percorso artistico cominciato in comunione con il fratello e approdato a una rottura fatta di liti, silenzi e pellicole poco riuscite.

Eppure, in Le leggi del desiderio, terzo film da regista/attore/sceneggiatore, la fama ipertrofica del Muccino in carne e ossa, dovuta negli ultimi anni a un gossip martellante piuttosto che a opere cinematografiche memorabili, si assottiglia e quasi scompare, per dare spazio alla profonditÀ dei caratteri minori, soprattutto femminili.

Tuttavia, come solo la piÙ vendicativa delle nemesi artistiche puÒ immaginare, È curioso notare, che proprio all'interno di un film che ha al centro il tema della realizzazione personale e dell'amore aldilÀ degli stereotipi, sia inserita una figura, quella del life coach, costruita intorno al peggio di tutte le mascolinitÀ precedenti. Giovanni Canton (Silvio Muccino) È un macho dal cuore tenero che non svela nulla di piÙ sul mistero creatosi intorno alle figure di tali santoni della modernitÀ.

Dove fallisce il racconto della contemporaneitÀ, trionfa perÒ il ritratto umano piÙ intimo e caldo. Carla Signoris, Nicole Grimaudo e Maurizio Mattioli, costruiscono un trio di caratteri intensi, malinconicamente disperati e superbamente approfonditi, che salvano il film dall'etichetta di banalitÀ piÙ pura. Tutto sommato, di tratta di un vero peccato perchÉ Le leggi del desiderio, racconta, senza pretese di universalitÀ, un pezzo di Italia molto umana e molto reale, capace di sciogliersi in un romanticismo da commedia americana anni '50 che non dispiace e anzi intrattiene.