Il destino nel nome

The Namesake - Locandina

Ashoke (Irrfan Khan) e Ashima (Tabu) lasciano Calcutta, subito dopo la celebrazione del loro matrimonio combinato, per andare a vivere a New York. Nella grande e affollata metropoli, i due giovani devono cominciare una nuova esistenza, facendo i conti con il fatto di essere praticamente estranei l'una all'altro. La loro vita di coppia ha una svolta con la nascita di un figlio che Ashoke decide di chiamare Gogol, in omaggio al romanziere russo. Il nome particolare mette in imbarazzo il bambino che cresciuto decide di cambiarlo in Nick. Ma in realtà il nome non è scelo a caso, ha dei legami con un passato segreto e contiene la speranza di un futuro diverso e migliore...

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Namesake
GENERE
NAZIONE
India
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
122 min.
USCITA CINEMA
01/06/2007
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2005
La Festa del Cinema di Roma ci aveva presentato in anteprima lo scorso Ottobre il ritorno in Italia di un'autrice che da sempre è capace di interessare il pubblico internazionale con opere di compassata finezza femminile: anche questo “The Namesake” conferma tale tendenza. Il film esce questo 1 giugno.

Ispirandosi all'omonimo romanzo di Jhumpa Lahiri, Mira Nair torna a confrontarsi con gli argomenti che probabilmente le sono più consoni,e che già aveva abilmente confezionato in “Monsoon Wedding” (id., 2001), commedia agrodolce che le aveva regalato il Leone d'Oro al Festival di Venezia del 2001. La regista di origine indiana racconta nuovamente l'importanza di mantenere viva la sua cultura d'appartenenza, anche quando i tempi che cambiano ed il confronto con diversi ed altrettanto affascinanti modi di vita può far perdere di vista le proprie radici. Tutto questo viene abilmente narrato attraverso la storia di una famiglia indiana che nel 1977 si trasferisce in America, dove prospera in armonia ed arriva tra delusioni e piccole gioie fino ai nostri giorni.

Il tono della pellicola ha un sapore maggiormente malinconico rispetto all'altra commedia sopra citata, e diversamente dall'altra possiede un ritmo interno più malinconico e pacato. Per “The Namesake” ci muoviamo più sui toni della parabola dolceamara, scandita da piccole tragedie familiari compensate da un sentimento di equilibrio e di armonia che si espande per tutte le due ore di durata. Il risultato è forse non eccessivamente coinvolgente, ma decisamente lodevole nell'equilibrio raggiunto. La Nair si dimostra ancora una volta fine conoscitrice della materia che intende trattare, ed in questa occasione la propone al pubblico senza eccessiva retorica, puntando invece su una messa in scena che accentui il più possibile una densità di racconto semplice quanto fluente. Sostenuta da un cast d'attori molto convincenti nei rispettivi ruoli, la regista intesse una tela in apparenza delicata e fragile, costituita in realtà di un tessuto narrativo solido ed alla fine commovente.

The Namesake” è un prodotto riuscito nella sua ricerca coerente di linearità e di semplicità di esposizione. Qua e la forse manca una necessaria dose di forzature drammatiche, eppure si ha sempre la sensazione che il film scivoli comunque via preciso e delicato. Una buona di cinema, certo non indimenticabile, ma che dimostra come anche un lungometraggio fatto si sensazioni soffuse e di sentimenti detti e non urlati possa lo stesso funzionare.