Bumblebee

Bumblebee

Ogni avventura ha un inizio. Anche quella di Bumblebee, ritrovato da una ragazzina, Charlie Watson, che scopre di non essersi portata a casa un comune Maggiolino Volkswagen…

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Bumblebee
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
114 min.
USCITA CINEMA
20/12/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Pierpaolo Festa
 
Ci sono voluti undici anni per mettere a punto la saga cinematografica di Transformers e realizzare il film che i fan si aspettavano sin dall’inizio. Questo è Bumblebee, ma un decennio e un anno di attesa sono tanti. Troppi anzi, considerato che in questa finestra di tempo il franchise ha scatenato al cinema ben cinque film. Tutti spettacolari e altrettanto dimenticabili. Nessuno realmente identificabile né girato col cuore.  
 
Bumblebee è il primo spinoff del franchise che rinuncia a uno show fracassone per puntare invece sulle emozioni. Un prequel che segue il robot “Maggiolino” in fuga dalle macerie del pianeta Cybertron e in viaggio verso la Terra con il compito di riassemblare quel che resta degli Autobot. Un breve scontro iniziale con i suoi nemici gli fa perdere la voce e gli frigge il chip della memoria. Quel che resta del valoroso luogotenente di Optimus Prime è il suo cuore buono, quello di un personaggio indifeso come un cucciolo, con tanto di orecchie che si drizzano. Un innocente che stringe amicizia con una liceale isolata e incompresa, un personaggio nel bel mezzo del turbine adolescenziale (Hailee Steinfeld). 
 
La mente va indietro alla scena più divertente e tenera del primo Transformers di Michael Bay con i robot giganteschi che si nascondevano in giardino per non farsi notare dagli umani. Questo nuovo Bumblebee prende le emozioni spielberghiane di quella sequenza (non dimentichiamo che Spielberg è produttore esecutivo della saga) e le estende per tutta la sua durata. Anzi, ruba proprio da E.T. per tutto il tempo, con la parabola dell'extra-terrestre da proteggere usata come cianografia del nuovo film. Ciononostante lo spinoff procede controcorrente rispetto ai precedenti capitoli del franchise, ignorando in toto il tocco apocalittico di Michael Bay. 
 
Siamo davanti al film più pacifista della saga dei Transformers, quello in cui i set possono rimanere intatti invece che esplodere in pochi secondi in puro stile "Bayhem". Sulla carta i personaggi di Bumblebee non sono diversi da quelli che la saga ha presentato in passato - c’è un essere umano puro di cuore che si conquista l’amicizia del robot, ci sono i genitori che non capiscono il disagio dei loro figli e c’è un soldato apparentemente minaccioso che però nasconde un cuore grande (lo interpreta John Cena che avrebbe meritato più spazio di quanto gli è stato dato) - tutti, però, vogliono evitare la guerra fino all'ultimo. Si combatte poco in questo spinoff e si viaggia a velocità di crociera diretti verso toni da commedia adolescenziale con elemento fantascientifico tipici degli anni Ottanta: Navigator incontra il cinema di John Hughes, con riferimenti chiarissimi nei confronti di quest'ultimo che garantiscono risate in sala. 
 
La scelta di un personaggio femminile come protagonista fa quasi perdonare l'uso delle donne nel passato della saga, dove la macchina da presa di Bay scivolava ossessivamente sul corpo di Megan Fox creando alcune delle inquadrature più volgari mai viste in un blockbuster di Hollywood. Dietro la macchina da presa Travis Knight (ha diretto Kubo e la spada magica) non ha il tocco action di Bay ma più del suo predecessore riesce a collegare il film alle atmosfere del tanto amato cartone animato degli anni Ottanta, riprendendo i colori di quei robot e le stesse coreografie degli scontri. 
 
Il marchio cinematografico dei Transformers si alleggerisce rinunciando al numero dei robot e alle esplosioni per puntare invece su un discorso più semplice e chiaro: la famiglia, l'amicizia e la diversità. Nessun uomo è un'isola e l'unione fa la forza. Un po' troppo semplice, ma nettamente superiore dei suoi predecessori.