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Top Five: Una telefonata allunga la vita

Festeggiamo l'uscita di "Scream 4" con cinque tra le telefonate più celebri della storia del cinema, da "Fantozzi" a "C'era una volta in America"

Scream - Neve Campbell, Rose McGowan

14.04.2011 - Autore: Marco Triolo
Ricordate l'inizio di “Scream”? Come dimenticarlo: si tratta forse della scena migliore dell'intero slasher di Wes Craven, e senz'altro una sequenza che non sarà mai più eguagliata nel resto del franchise. Il film si apre con una delle più celebri e riuscite telefonate della storia del cinema. Drew Barrymore, da intrigata a terrorizzata nello spazio di pochi minuti, gioca a un letale quiz sul cinema horror con il misterioso assassino che di lì a poco si rivelerà essere l'ormai ben noto Ghostface. Una sequenza di suspence magistrale che valeva da sola il prezzo del biglietto. Per festeggiare l'uscita del quarto “Scream”, abbiamo pensato di dedicare la nostra Top Five a cinque telefonate d'antologia. Perciò preparate i gettoni, e attenti allo scatto alla risposta!

Tom Cruise si incendia al telefono

5. Les Grossman perde la testa – “Tropic Thunder”
Uno dei motivi – forse il migliore dei motivi – per ricordare “Tropic Thunder” è la performance di Tom Cruise nei panni del truzzissimo produttore Les Grossman. Quando i miliziani che hanno rapito Tugg Speedman (Ben Stiller) gli telefonano per chiedere il riscatto, Grossman va su tutte le furie e si lancia in uno sproloquio brutale (“Vai indietro di un paio di passi e letteralmente... cacati in faccia!”) capace di ammutolire tutti. Poco importa che, facendo così, abbia messo ancora di più a rischio la vita del suo uomo. Ecco come si tratta con i terroristi!

Samuel L. Jackson e Bruce Willis non sanno che rispondere

4. Mentre andavo nelle Ardenne – “Die Hard – Duri a morire”
Simon ordina”: iniziano così tutte le telefonate che il folle Simon Gruber (Jeremy Irons) fa a John McClane (Bruce Willis). Due semplici parole capaci di comandare l'attenzione del detective in canottiera, costretto a una corsa contro il tempo attraverso Manhattan: se mancherà di rispondere anche solo una volta alle chiamate, una scuola esploderà. Tra tutte le scene, la più divertente è quella dell'indovinello sulle Ardenne. Lo risolve a bruciapelo Samuel L. Jackson – “C'è il trucco!” – ma alla fine tutto è invano: Simon non aveva detto “Simon ordina”. Che burlone!

Harry e Sally al telefono

3. Una cosa a quattro – “Harry ti presento Sally”
Harry e Sally sono amici da anni, ma poi una cosa tira l'altra e bam – finiscono a letto insieme. Così, entrambi e separatamente, chiamano i loro migliori amici, Jess e Marie, che grazie a loro si sono conosciuti e ora vivono insieme. La scena è memorabile: Jess e Marie sono a letto, e i loro due telefoni sui rispettivi comodini squillano. Parte così una telefonata a quattro con triplo split screen e una lezione su come uomini e donne affrontino in maniere diverse le emergenze sentimentali. Bravissimi tutti: Meg Ryan, Billy Crystal, Carrie Fisher e Bruno Kirby.

Filini e Fantozzi preparano la telefonata a Cobram

2. L'accento svedese – “Fantozzi contro tutti”
“Faccio l'accento svedese?”, chiede Fantozzi a Filini prima di infilare la testa nella conca di rame e telefonare al temuto visconte Cobram. Il ragioniere è bardato con, nell'ordine: una molletta, una patata, un imbuto e un asciugamano. “Lo sa fare?” risponde Filini. “Così così”, fa cenno l'altro con la mano. E' tutto pronto, Fantozzi infila la testa nella conca e... “Buoondì!”. Una delle più celebri gag della saga del ragioniere di Paolo Villaggio è anche tra le più fulminanti e, per questo, una delle più citate. La telefonata in sé non è nulla, ma è ciò che sta dietro, la preparazione quasi rituale, a farla funzionare.

Robert De Niro alza la cornetta

1. La chiamata della coscienza – “C'era una volta in America”
Qualcuno sta cercando Noodles (Robert De Niro), anche se non sappiamo ancora perché. Lui è nascosto in una fumeria d'oppio cinese, a soffocare in una nuvola di fumo ricordi spiacevoli. Che però affiorano sotto forma di un assillante squillo di telefono: la chiamata alla polizia che ha condannato a morte i suoi migliori amici e soci in affari. Il telefono suona per quasi quattro minuti, mentre Sergio Leone monta una serie di scorci nel finale del suo film più ambizioso, e siamo solo alle battute iniziali della pellicola. Al terzo minuto, Noodles solleva la cornetta, ma – colpo di scena! – i “driiin” proseguono. Perché il gangster non stava rispondendo, ma effettuando la chiamata che aveva dato origine agli squilli in primo luogo. Un paradosso temporale che si risolve nella mente delirante di un uomo consumato dagli oppiacei e dal rimorso.

Per saperne di più:
Il trailer di Scream 4
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