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Avatar: l'ultima frontiera del cinema

Dopo un'assenza di 12 anni, James Cameron torna alla fantascienza con "Avatar", un "Pocahontas" spaziale che promette effetti speciali mai visti prima...

Speciale Avatar

23.09.2009 - Autore: Luigi Vercotti
Sembra quasi incredibile che siano passati 12 anni da quando “Titanic” prese d’assalto i cinema di tutto il mondo e concluse la sua corsa vittoriosa al box office portando a casa 11 Oscar, un record mai battuto ma solamente eguagliato. Eppure, in questa lunga decade, l’attività di James Cameron, l’uomo dietro alcuni dei più grandi film d’azione degli anni ’80, come “Terminator” e “Aliens”, non si è mai fermata. Anzi, Cameron ha seguito un percorso ben preciso, producendo due documentari sottomarini (“Ghosts of the Abyss” e “Aliens of the Deep”), sperimentando il 3D, per poi infine tornare al suo antico amore, la fantascienza, con uno spirito e una voglia di fare completamente rinnovati.

Sam Worthingon in Avatar

Così, dopo 4 anni di lavorazione e una cura maniacale per i dettagli che solo i grandi del cinema possono permettersi, stiamo per conoscere “Avatar”. Un progetto che oramai trascende il cinema stesso, per diventare una sorta di raffinato oggetto tecnologico, di esperimento a metà strada tra l’artistico e il sociologico, mosso da un’ambizione che, se appena appena mal riposta, potrebbe esserne la tomba. Perché “Avatar” è come il suo regista, “bigger than life”: Cameron non è certo la più umile delle persone, e di sicuro adora le sfide. Ha già tentato qualcosa di mastodontico in passato, girando “The Abyss” in una gigantesca vasca completamente riempita d’acqua. Ha già percorso la strada dell’innovazione tecnologica, spingendo avanti l’evoluzione degli effetti visivi con “Terminator 2”, ancora oggi un film epocale. “Avatar” non è da meno: anzi, stando alle dichiarazioni del regista, ci troviamo di fronte al nuovo, grande punto di svolta del cinema. Dopo sonoro e colore, benvenuti nell’era del 3D.

Avatar James Cameron e Sam Worthington

Ma il 3D non c’era già, direte voi? Sì, ma non questo 3D. La nuova tecnologia utilizza la macchina da presa digitale Fusion, sviluppata da Cameron e Vincent Pace, e l’effetto finale pare sia totalmente rivoluzionario. Anziché limitarsi a fare uscire gli oggetti dallo schermo, il nuovo 3D permetterebbe di creare un ambiente avvolgente, ricco di dettagli e profondità. E d’altra parte, il regista è talmente sicuro del suo successo, da aver promesso un piccolo film drammatico da girarsi con la Fusion per dimostrarne le potenzialità anche al di là del cinema spettacolare.

Zoe Saldana in Avatar

La gestazione di “Avatar” è iniziata addirittura nel 1994, quando Cameron ne scrisse un primo trattamento. Da allora lo ha ritoccato pesantemente per arrivare alla sua forma attuale, una sorta di versione sci-fi della classica storia di “Pocahontas”. Protagonista del film è infatti Jake Sully (Sam Worthington), un marine paralitico che si reca su Pandora, un mondo primordiale ricco di risorse che gli umani non vedono l’ora di sfruttare. Ma c’è un problema: il pianeta è abitato dai Na’vi, una razza guerriera con cui non è semplice trattare. L’esercito per questo ha creato gli “avatar”, Na’vi artificiali che possono essere “indossati” da ospiti umani tramite un travaso della coscienza. Per Jake è l’occasione d’oro per tornare in prima linea e soprattutto camminare di nuovo. Ma ben presto si innamora dell’indigena Neytiri (Zoe Saldana) e passa dalla parte dei Na’vi.

Zoe Saldana e James Cameron

Come si vede, i paragoni con “Pocahontas” non sono casuali, e la semplicità della storia ha fatto preoccupare i fan del regista. Ma Cameron mira chiaramente a un racconto di portata universale, un plot semplice che possa essere compreso da tutti, perché parla di un tema condiviso in tutto il mondo: ovvero di come le civiltà avanzate soppiantino, spesso attraverso il genocidio e per scopi economici, le culture indigene. Il tutto raccontato, ironicamente, grazie ad una tecnologia d’avanguardia che potrebbe cambiare per sempre il volto del cinema.

James Cameron e Sigourney Weaver

Il trailer, visto poco tempo fa, ha già diviso il pubblico fra chi lo ha adorato e chi invece ne è rimasto perplesso. I fan di James Cameron però sanno che in quelle inquadrature iniziali, quando si vede Jake Sully sbarcare su Pandora tra esoscheletri da combattimento e mezzi corazzati, gridano “Cameron” a squarciagola. E la presenza nel cast di Sigourney Weaver non può non richiamare alla mente un glorioso passato.

Avatar” uscirà nelle sale di tutto il mondo il 15 gennaio 2010. Speriamo che l’attesa venga ripagata a dovere.

Vi ricordiamo che il nostro speciale Avatar continua:
Nella mente di un genio: James Cameron - Le dichiarazioni del regista
Top Five: Il meglio e il peggio di James Cameron

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