Giuseppe Bertolucci

Figlio del poeta Attilio e fratello minore del regista Bernardo, Giuseppe Bertolucci entra nel mondo dello spettacolo grazie al fratello, con cui collabora per "La strategia del ragno" (1970). Poco dopo, debutta dietro la macchina da presa con il mediometraggio "I poveri muoiono prima" (1971), seguito dal film per la Tv "Andare e venire" (1972). Nel 1976 scrive la sceneggiatura di "Novecento" e sul set del film, gira il documentario didattico "AB Cinema". Il 1977 vede il suo esordio nel lungometraggio cinematografico con "Berlinguer, ti voglio bene" (1977), trasposizione filmica dello spettacolo di Roberto Benigni. Nel 1979, firma "Oggetti smarriti", una pellicola di assoluta originalità nell'ambito del nostro panorama cinematografico. Dopo un film-inchiesta commissionato dal PCI, "Panni sporchi" (1980), ed un nuovo lavoro per la televisione, Giuseppe torna al cinema con "Segreti segreti" (1984): scritto assieme a Vincenzo Cerami, interpretato da uno stuolo di bravissime attrici tra cui Lina Sastri, Giulia Boschi e Stefania Sandrelli. Dopo "TuttoBenigni dal vivo" (1986), gira "Strana la vita" (1987), dall'omonimo romanzo di Giovanni Pascutto, a cui segue "I cammelli" (1988), tentativo mal riuscito e sbrindellato di road-movie autarchico. Nel 1989 è la volta di "Amori in corso", e nel 1994 di "Troppo sole" (1994). Infine dopo "Il dolce rumore della vita" (1999) con Francesca Neri e "L'amore probabilmente", che descrive le avventure amorose di una giovane attrice, ultimamente Giuseppe ha realizzato il documentario "Pasolini prossimo nostro" (2006).