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The Killer Inside Me - La nostra recensione

Casey Affleck, Jessica Alba e Kate Hudson nel tutt'altro che convincente thriller tratto dal libro di Jim Thompson e diretto da Michael Winterbottom

The killer inside me - casey affleck e kate hudson

06.12.2010 - Autore: Andrea D'Addio
Micheal Winterbottom è un regista piuttosto interessante per la varietà dei progetti a cui ha preso parte. Fin dai suoi esordi, il suo impegno politico lo ha portato a scegliere storie piuttosto impegnate e, soprattutto negli ultimi anni, a vestire direttamente i panni del documentarista.
Da “Road to Guantanamo” a “The Shock Doctrine”, da “Benvenuti a Sarajevo” a “A Mighty Heart”, le sue pellicole dimostrano un'autorialità non tanto nella forma, quanto nei contenuti. Persino il fantascientifico “Codice 46” trattava in chiave futuristica temi di etica e potere della globalizzazione.

The Killer inside me

Con “Genova” prima e “The Killer Inside Me”, Winterbottom sembra volersi affrancare da questo passato e buttarsi su film dalle storie senza tempo. Se il film con Colin Firth ambientato nell'eponimo capoluogo ligure è stato una delusione, altrettanto si può dire di “The Killer Inside Me”.

The Killer inside me

Facendo malcelato richiamo alle atmosfere di David Lynch, con tanto di titoli iniziali totalmente fuorvianti per stile rispetto alla vicenda che poi si inizia a raccontare, assistiamo alla storia di un poliziotto della provincia americana totalmente fuori di testa. Protagonista è un Casey Affleck dallo sguardo sempre spento, obbligato da esigenze di sceneggiatura (scritta da John Curran da un libro di Jim Thompson) a picchiare a sangue e senza ragione le donne della sua vita. Ecco quindi gli occhi prima neri e poi senza vita di Jessica Alba e Kate Hudson: lividi, sangue, grida di dolore, rumori di ossa e crani fracassati dall'ira di un uomo che ha perso il contatto con la realtà.

The Killer inside me

Il risultato è pessimo, da pomodori sullo schermo: Winterbottom pensa di essere coraggioso, forse anche fico, nell'insistere sull'agonia delle vittime, fa vedere tutto allo scopo esplicito disgustare. Potrebbe anche essere una scelta ragionata se ne emergesse una riflessione sul senso estetico del rapporto tra sangue e cinema, ma nulla di questo succede. La forma è sempre dozzinale, le conclusioni di sceneggiatura altrettanto risibili. Cast e soldi sprecati. A Berlino, dove il film è stato presentato, i buu e i fischi sono stati lunghi e convinti, tranne quelli di gente che ha lasciato la sala dopo soli venti minuti.

"The Killer Inside Me" è distribuito sui nostri schermi dalla BIM

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