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Paranormal Xperience 3D - La nostra recensione

L'horror iberico tridimensionale presentato al XXI Courmayeur Noir in Festival. Ironia nerissima, sangue e un trauma incancellabile

Paranormal Xperience 3D - Una scena

13.12.2011 - Autore: Federica Aliano
Un paesino abbandonato con case e una piccola fabbrica in disuso: bellissimo scenario architettonico (esistente) per risvegliare il fantasma di un dottore sanguinario e torturatore. Leggenda a cui Angela, studentessa di psichiatria con una problematica sorella minore, non crede neanche un po’, ma quando il suo professore le chiede una tesina sull’argomento, lei non ha scelta e parte con un gruppo di improbabili amici. Il fantasma, dal volto mascherato per metà come il quello dell’Opera, risveglia però ricordi sopiti e orribili, traumi del passato delle due sorelle che entrambe preferirebbero dimenticare per sempre.

Recensione Paranormal Xperience 3D dal Courmayeur Noir in Festival, una scena del film

Sergi Vizcaino, autore di cortometraggi e serie TV, esordisce con “Paranormal Xperience 3D” nel lungometraggio, e si inserisce in maniera del tutto personale nel filone di successo dell’horror iberico. Nessun luogo in ombra, nessuna fotografia desaturata: il suo paesino è in piena luce e lo script riprende innumerevoli archetipi, come la miniera, la casa del dottore abbandonata, scaffali con strani contenitori in vetro, ganci, auto sabotate e chi più ne ha più ne metta. È un conto alla rovescia in stile “Final Destination”, solo che le morti sono molto meno fantasiose. Ovviamente le ragazze sono tutte sexy, e il 3D non dimentica di sottolineare ironicamente le forme di Úrsula Corberó.

Il gusto della risata sul fiotto di sangue crea però uno stridente contrasto con il risvolto principale della storia – e qui sta il punto forte che salva il film dall’essere l’ennesima pellicola guascona con uno slasher killer evocato dal passato e dalle nostre paure. Angela e Diana nascondono un trauma del loro passato, la violenza domestica subita per mano del loro padre. L’ultimo tabù del cinema, mostrare una bambina frustata a cinghiate dal genitore, è stato rotto. “Ci tenevo molto a mostrarlo, è un problema gravissimo”, ha detto il regista al Courmayeur Noir in Festival. “Mitigandolo attraverso il genere horror, mi è stato permesso di portare sullo schermo l’irrappresentabile”.

Recensione Paranormal Xperience 3D dal Courmayeur Noir in Festival, una scena del film

Nulla di originale, quindi, tanto meno il prevedibilissimo finale. Ma oltre al gusto del sangue a litri, in questo film si ha ancora una volta la consapevolezza, amarissima e viva, che il vero orrore non è soprannaturale, si consuma in molte case, ogni giorno. 

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