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Frozen - La nostra recensione

Abbiamo visto "Frozen", horror di Adam Green che declina in versione sciistica il canovaccio di "Open Water". Un film efficace, percorso da una violenza a tratti intollerabile

Frozen - Shawn Ashmore, Emma Bell, Kevin Zegers

26.03.2011 - Autore: Marco Triolo
Frozen” è un thriller che fareste meglio ad evitare se avete in programma di andare a sciare nelle prossime settimane. Il primo riferimento che salta alla mente è “Open Water, altro film che faceva dell'unità di luogo il suo punto forte, e poneva due personaggi in una situazione estrema da cui parrebbe impossibile uscire vivi. Adam Green ha preso lo stesso canovaccio – compreso un errore molto simile che da il là al film – e lo ha trasportato dalle acque dell'oceano a una seggiovia bloccata in mezzo a una pista abbandonata.

I protagonisti di Frozen

La trama, in soldoni: gli amici di una vita Joe e Dan, e la fidanzata di quest'ultimo, Parker, sono in montagna per un weekend all'insegna dello sci. Una sera convincono l'operatore della seggiovia a lasciarli salire per un'ultima discesa, nonostante l'impianto stia per chiudere. Ma un calcolo errato porta alla chiusura dell'impianto prima che i tre possano smontare dalla loro seggiola, bloccandoli così nel mezzo del nulla, con la prospettiva di rimanerci per una settimana: è infatti domenica, e gli impianti non verranno riaperti prima del venerdì seguente. Il gelo attanaglia i tre protagonisti, e come se non bastasse altri e più angoscianti pericoli sono in agguato.

Emma Bell in una scena del film

Vi siete mai chiesti cosa fareste in una situazione davvero disperata? Lottereste fino allo stremo delle vostre forze, oppure vi lascereste andare? E' questa la domanda che sembra porsi Green, che non esita a svuotare quasi completamente di speranza i protagonisti, costringendoli a decisioni brutali e al limite della follia. E proprio questo sembra essere il tema portante dell'opera: lo sintetizza alla perfezione Parker, quando cita le indimenticabili immagini dell'11 Settembre, con la gente che si lanciava dalle finestre delle Twin Towers. Si parla dunque di scelte, ma si parla anche di alternative: se l'alternativa è morire congelati a poco a poco su una seggiovia isolata, non è forse preferibile tentare di raggiungere la salvezza o almeno morire provando? La risposta è naturalmente sì, e proprio questo è il motore del film.

Bell, Zegers e Ashmore in una scena

Frozen” non è per tutti, ma la bravura dei tre giovani attori – Shawn Ashmore, Emma Bell e Kevin Zegers – e una regia sicura e priva di tutti quegli inutili abbellimenti da videoclip che affliggono l'horror di oggi, fanno dell'opera di Green un oggetto di valore. Non abbiamo parlato di horror a caso: non mancano effettacci e mostri, anche se non sovrannaturali. “Frozen” è dunque un must per gli appassionati del genere, anche se persino i fan dell'horror più viscerale si ritroveranno in difficoltà di fronte alle scene più intollerabili. Siete pronti ad accettare la sfida?

“Frozen” è distribuito da Emmedue Pictures.

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