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Prometheus - Un secondo parere

Ridley Scott si conferma costruttore di immagini perfette, ma il suo sci-fi rimane schiacciato dall'ambizione

Prometheus - Noomi Rapace

16.09.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
Sir Ridley torna a storie ambientate tra pareti di metallo, computer ultra-tecnologici ed equipaggi pronti a una brutta fine. Una volta usciti dal cinema, di Prometheus si ricordano i set mastodontici e affascinanti - con esterni girati perfino in Islanda - le espressioni di Michael Fassbender e alcune sequenze in cui il regista cambia marcia passando da sci-fi a horror.

Prometheus Recensione Ridley Scott Alien Michael Fassbender
Prometheus - La prima recensione del nostro Adriano Ercolani

Nato da una costola di Alien, Prometheus non si avvicina nemmeno a reggere un paragone con il suo progenitore. Non che non ci provi, ma è proprio nel momento in cui il regista va a caccia del mito, che il film precipita. Non resta dunque che godersi uno spettacolo fatto dagli ormai tradizionali parametri di Ridley Scott: dimensioni sproporzionate, inquadrature perfette, sequenze futuristiche composte da effetti speciali efficaci e un cast di grandi nomi. Peccato che nessuno di loro faccia gioco di squadra: tutti hanno il proprio grande momento in scena, tutti però sono limitati da una sceneggiatura che li trasforma in mere funzioni narrative. Non esiste alcun coinvolgimento emotivo, ad eccezione di alcuni momenti con Fassbender che ormai, come Neo in Matrix, ha capito di essere l'eletto, la star del momento che può permettersi di esagerare in quanto a carisma, sensualità e gigioneria

E' indubbio che gli extraterrestri di Scott siano affascinanti - e le sequenze migliori sono quelle claustrofobiche ambientate nella caverna degli Space Jockeys - eppure nel mettere in scena una nuova versione spaziale di dieci piccoli indiani, il regista trattiene la tensione per investire di più sulla grandezza delle sue immagini e sulle sproporzionate ambizioni dello script. Più che spostare i limiti della fantascienza nel cinema del ventunesimo secolo, Prometheus spara a salve, precipitando nella conclusione con un finale in "velocità smodata" (*cit).

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Il trailer di Prometheus

La mente va a Sunshine, il bel film di Danny Boyle dove la ricerca di Dio era soprattutto psicologica e rimaneva scolpita sui volti dei protagonisti. Scott e lo sceneggiatore Damon Lindelof, invece, ne fanno la bussola principale del loro film, forzando la mano e trasformandolo in un blockbuster chiassoso che in conclusione si piega a meccanismi hollywoodiani al fine di creare un nuovo franchise.

Prometheus, in uscita il 14 settembre, è distribuito dalla 20th Century Fox

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Il sequel di Prometheus entro il 2015