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Lo Hobbit: cause legali e animalisti infuriati

Gli eredi di Tolkien fanno causa alla Warner mentre la PETA minaccia proteste all'uscita del film

Lo Hobbit: un viaggio inaspettato - Martin Freeman

20.11.2012 - Autore: Marco Triolo
Dopo i ritardi nella lavorazione dovuti al fallimento della MGM e alla conseguente defezione del regista Guillermo del Toro, sembrava che per Lo Hobbit il peggio fosse passato, e invece nuovi guai si stagliano all'orizzonte.

Gli eredi di Tolkien e l'editore del romanzo Harper Collins hanno sporto denuncia nei confronti di Warner Bros., New Line e del produttore Saul Zaentz, per quelle che ritengono violazioni dei diritti loro concessi. Nello specifico, Warner ha prodotto una serie di slot machine online a tema Lo Hobbit che “non solo esulano dai diritti degli imputati, ma oltraggiano i devoti fan di Tolkien, causando danni irreparabili all'eredità e alla reputazione di Tolkien”. Inoltre, i querelanti affermano anche che Warner avrebbe diritto solamente a produrre merchandise “tangibile”, ovvero statuette, cancelleria e abbigliamento, non certo giochi d'azzardo online.

Ma i problemi non si fermano qui. Due associazioni animaliste, la American Humane Association (AHA) e la PETA, stanno facendo pressione su Peter Jackson e la produzione in seguito alla morte di ventisette animali – tra cui due cavalli, alcuni polli, capre e almeno una pecora – avvenuta, attenzione, non sul set ma nella fattoria dove gli animali usati nelle riprese sono tenuti. Le condizioni al ranch sarebbero pericolose, per via di strapiombi, cedimenti nel terreno e cani randagi. La AHA vorrebbe estendere la propria supervisione sul set, mentre la PETA minaccia di protestare all'uscita del film.

Da parte loro, Jackson e la produzione si difendono: “I produttori de Lo Hobbit prendono molto seriamente la salute degli animali e hanno sempre mantenuto il più alto standard di cura nei loro confronti. Tutti gli incidenti a proposito sono stati investigati e affrontati con azioni appropriate”. “I produttori negano completamente le accuse – concludono – Sono state adottate misure straordinarie per far sì che gli animali non venissero usati durante scene d'azione per loro pericolose. Più del cinquantacinque percento degli animali ne Lo Hobbit sono generati al computer”.

Difende Jackson anche il giornalista americano Eric Vespe, collaboratore del sito Ain't It Cool News, che ha visitato il set e su Facebook scrive: “Ero presente durante tutte le riprese in esterni, ho visto con quanta cura sono stati trattati gli animali. Mi pare che alcuni addestratori abbiano commesso degli errori fuori dal set e stiano tentando di incolpare i produttori”.

In uscita il 13 dicembre, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato è distribuito in Italia da Warner Bros.

Fonte: The Hollywood Reporter