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"Liam"

"Liam"

Liam

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
La vicenda si svolge a Liverpool, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Una famiglia composta da madre, padre e tre figli, la cui situazione economica non è certo agiata, si trova in seria difficoltà quando il marito (Ian Hart) perde il lavoro in fabbrica, proprio alla vigilia della prima comunione del figlio più piccolo, Liam (Anthony Borrows). Se il maggiore dei ragazzi, Con, (David Hart) e la secondogenita Teresa (Megan Burns) trovano impieghi modesti, lorgoglio del capofamiglia lo costringe in una situazione immobilistica e snervante, minando così la tranquillità della stessa famiglia. Il piccolo Liam intanto, poco prima della prima confessione, vede per caso la madre (Claire Hackett) mentre sta facendo il bagno e, convinto di essere caduto in peccato mortale, teme di essere punito dalla forza divina; il suo problema di balbuzie, dovuto anche allo stress, si acuisce sensibilmente. Intanto il padre, sempre più nervoso e disperato dalle precarie condizioni economiche, inizia a simpatizzare per alcune frange politiche di estrema destra, che tengono comizi pubblici in piazza e minacciano azioni terroristiche contro le minoranze presenti nella città.   Il commento Tornato a girare in terra britannica dopo lennesima fortunata parentesi americana di Alta Fedeltà (High Fidelity,2000), Frears confeziona unopera sicuramente più intimista e sentita rispetto alla precedente, anche se meno brillante sotto il punto di vista strettamente comico; Liam rimane comunque un buon prodotto, diretto con mano sicura e raccontato con una grazia ed una leggerezza di cui lautore spesso ha dato prova in passato. Gli attori sono tutti a loro agio nei rispettivi ruoli, ben delineati dallo script: se Ian Hart conferma ancora una volta la sua versatilità, le vere sorprese sono però i giovani Anthony Borrows e Megan Burns, questultima premiata allultimo festival di Venezia come nuova promessa. Unico difetto del film sta nella sceneggiatura di Jimmy McGovern, che non riesce ad amalgamare del tutto la commedia con il dramma: se infatti i momenti esilaranti del film, affidati soprattutto ai dubbi di Liam, sono davvero spassosi, altrettanto non si può dire delle scene drammatiche, in cui si assiste alla difficoltà della famiglia a tirare avanti e allottusità del padre che si avvicina ai gruppi terroristi inglesi. La non particolare originalità con cui viene affrontata perciò la messa in scena delle problematiche sociali ed esistenziali del gruppo familiare fa in modo che, nelle parti più toccanti, la pellicola abbia, in qualche modo, il sapore del già visto, soprattutto in tanto cinema inglese dellultimo periodo. Peccato davvero, perché il resto dellopera è davvero riuscito, anche nellambientazione: costumi, scenografie, musica e fotografia regalano al prodotto una sensazione di realismo piuttosto convincente.   In sintesi Il film è ben diretto e molto ben interpretato, soprattutto dai due giovani attori. Lambientazione risulta convincente; una maggiore attenzione allevolversi della vicenda, ed una cura più attenta alla miscela di commedia e dramma, non avrebbero guastato.   Il giudizio Il film rappresenta un altro buon prodotto del rinato cinema inglese; Frears dirige un bel gruppo di attori in unambientazione azzeccata. Purtroppo Dramma e commedia non sono ben mescolate.  
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