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"La musica del cuore"

"La musica del cuore"

la musica del cuore

13.04.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Roberta Guaspari (Mery Streep), insegnante di musica, si trova a d affrontare il suo primo giorno di scuola in un istituto nel mezzo di Harlem. Il rapporto con i bambini della sua classe, con i genitori, e soprattutto con i problemi sociali del quartiere non le rendono certo la vita facile. Lamore di Roberta per la musica è però talmente da contunuare ad insegnare ai bambini luso di vari strumenti. Appena uscita da un burrascoso matrimonio, la donna vive con la madre Assunta (Cloris Leachman) e le due figliole: il suo mondo è completamente dedicato allinsegnamento, tanto da farle trascurare altri aspetti fondamentali come la propria vita sentimentale. Quando però Roberta conosce Brian Sinclair (Aidan Quinn), tra i due nasce una forte attrazione reciproca, che permette alla donna di riaprirsi alla vita; purtroppo i caratteri della coppia sono molto diversi, e tra i due sono destinate a nascere molte incomprensioni, che ben presto mineranno il rapporto. Intanto gli allievi della classe di Roberta sono diventati molto bravi, con alcuni di loro che si dimostrano veri talenti. Alla fine la scuola riesce ad organizzare un serata di beneficenza in una famosa sala da concerti a New York, dove i giovani allievi della Guaspari suoneranno insieme ai più grandi musicisti del mondo.   Il commento Music of the Heart è passato fuori concorso al festival di Venezia del 1999, dove lo abbiamo visto in anteprima. Ebbene, se non conoscessimo il regista di questo film, avremmo potuto tranquillamente classificarlo come la solita operina americana melensa e strapplacrime, intenta ad esaltare le doti interpretative della solita grande attrice (una Meryl Streep che è stata davvero grande, ma che qui dà il peggio di sé stessa). Il vero problema di questa pellicola è che a dirigerla è stato Wes Craven, uno dei re del new horror, autore di pellicola di culto come Nightmare, Il Serpente e lArcobaleno, o la trilogia di Scream. Ma cosa è saltato in mente a questo dotato cineasta? Immaginiamo che tutti gli autori di genere, prima o poi, sentano il bisogno di cimentarsi con un qualcosa che è estraneo al loro modo di fare cinema, e di provare (più a se stessi che allaffezionato pubblico) di essere capaci di realizzare qualsiasi tipo di film. Beh, in questo caso Craven fallisce il tentativo, e non perché non sia capace di mettere su uno spettacolo comunque accettabile, ma proprio perché non sa come muoversi nel pericoloso campo del melodramma per famiglie, lasciando troppo spazio alle gigionerie della sua incontrollata protagonista. Il resto del film somiglia molto al compitino ben svolto, senza pregi né difetti, tranne quello, enorme ed imperdonabile, di essere inutile. Tratto da una storia vera, il film ci fa preferire di gran lunga il documentario Small Wonders, che parlava della vera Roberta Guaspari e dei suoi problemi ad insegnare ai bambini la musica in un quartiere difficile come Harlem. Ci chiediamo: non bastava il documentario?   In sintesi Filmetto inerme e troppo melenso, cucito su misura addosso alla grande Meryl Streep, che però esagera in mossette e smorfie da grande diva. Wes Craven, a causa dellaver diretto questo film, perde molta della credibilità autoriale che si era conquistato con la sua rinascita come Re dellHorror.   Il giudizio Troppo sdolcinato ed inerme, La Musica del Cuore si propone come un film di cui avremmo potuto tranquillamente fare a meno. Non Soltanto noi, ma soprattutto Craven e la Streep.