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"L'amore dell'anno"

"L'amore dell'anno"

Amore dell'anno

09.03.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Cameron (Dougray Scott), pittore cinico e playboy che non cerca una relazione seria e vuole dalle donne soltanto avventure erotiche. Laltro inquilino dellappartamento, Liam (Ian Hart), anche se timido ed insicuro, sta invece cercando di intessere una storia importante con Sophie (Jennifer Ehle), ragazza-madre che ha seri problemi caratteriali. Ed infine cè Marey (Kathy Burke), cantante di piano bar non avvenente ma molto spontanea, che vuole affetto e sincerità. Questi sei personaggi si incroceranno nella ricerca di amore e di reciproca comprensione, determinando così un gioco di coppie e di scambi che porterà alla conclusione delle vicende di ognuno.   Il commento Arrivata sui nostri schermi con circa due anni di ritardo, lopera prima del regista televisivo David Kane, This Years Love questo il titolo originale del film- vuole essere un ritratto generazionale contemporaneo, una storia sul disagio esistenziale dellodierna gioventù metropolitana britannica, e per questo sceglie di seguire le vicende di più personaggi senza relegarne uno al ruolo di protagonista; il principale difetto di questa pellicola si trova soprattutto nella fiacca sceneggiatura (dello stesso Kane), che ha voluto mettere troppa carne al fuoco rispetto alle possibilità di evoluzione della storia: la struttura ad incastro, che mescola le relazioni tra i sei giovani, propone una serie così ampia di situazioni che alla fine non riesce ad approfondirne nessuna in maniera esauriente, lasciando un senso di vacuità nel tratteggiare i caratteri, mancanza che si avverte per tutta la durata del film; per riuscire a tratteggiare con compiutezza le vicende e gli sviluppi psicologici di tutti, ci sarebbero volute almeno tre ore di pellicola... Non avendo dunque una struttura solida su cui poggiarsi, anche la regia finisce per perdersi nellinseguire gli attori, e risulta incerta e superficiale in molte occasioni; non mancano scene piuttosto divertenti, ma non sono certo il risultato di uno sviluppo narrativo coerente e ben delineato. Peccato davvero, perché gli interpreti sembrano quasi tutti a loro agio nei rispettivi personaggi, e con interpretazioni spigliate e un po sopra le righe sollevano, almeno in parte, le sorti di questoperazione non propriamente riuscita. Su tutti vogliamo segnalare il sempre efficace e versatile Ian Hart, ma soprattutto la brava Kathy Burke, a cui è toccato probabilmente il ruolo più complicato. Catherine McCormack e Dougray Scott posseggono indubbia presenza scenica, ma forse gigioneggiano un po troppo nelle loro caratterizzazioni.   Il giudizio La sceneggiatura non riesce a seguire tutti i personaggi che mette in scena: le storie si susseguono senza particolare interesse ed approfondimento psicologico. La regia si limita soltanto a seguire gli attori, che, con la loro simpatia, salvano (soltanto) in parte loperazione.   In sintesi Lo script è frettoloso e poco approfondito. Il film risulta allora piuttosto inconsistente e privo di emozioni.  
FILM E PERSONE