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"Il sapore della vittoria"

"Il sapore della vittoria"

il sapore della vittoria

13.04.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Siamo nel 1971: ad Alexandria, in Virginia, il consiglio scolastico decide di unire due scuole, una frequentata da soli bianchi, laltra da neri. Il capo allenatore della squadra locale di football, Bill Yoast (Will Patton), è convinto di diventare il coach di questa nuova formazione mista dei T.C.Wiliams High Titans, ma al suo posto viene ingaggiato Herman Boone (Denzel Washington), allenatore di colore. Lattrito tra i due uomini, tra i due gruppi di ragazzi, e tra le stesse schiere cittadine, sembra inevitabile. Nel ritiro estivo però Boone riesce a motivare tutti i giovani e a creare uno spirito di gruppo. In particolare i due capi delle opposte fazioni, il bianco Gerry Bertier (Ryan Hurst) ed il nero Julius Campbell (Wood Harris), prima acerrimi nemici, iniziano adesso a fraternizzare. Il ritorno alla vita cittadina si rivela per i ragazzi alquanto problematico. Il consiglio poi ha deciso di esonerare Boone alla prima sconfitta, e di rimettere Yoast al suo posto di capo-allenatore. Tra mille difficoltà però i Titans iniziano a vincere una partita dopo laltra fino ad arrivare alla finalissima. Ormai la squadra è compatta, ed anche i due allenatori hanno trovano unintesa sia sotto il profilo sportivo che quello umano. Ma la tragedia è in agguato: dopo i festeggiamenti per lennesima vittoria, Gerry è vittima di un incidente automobilistico, che lo paralizza dalla vita in giù. Adesso tutti, la squadra e gli allenatori, devono vincere la finale anche per lui, e non solo per sé stessi e per i propri problemi personali.   Il commento Dopo ben due anni in cui la sceneggiatura di Gregory Allen Howard è rimbalzata di studio in studio senza trovare un produttore, alla fine è arrivata sulla scrivania di Jerry Bruckheimer, che ne ha subito intuito le potenzialità spettacolari, e ha messo il cantiere il film, affidando la regia al semi-sconosciuto Boaz Yakin, fino ad allora autore di due film indipendenti. Il risultato? Più di centodieci milioni di dollari incassati sul solo mercato americano, e soprattutto un perfetto film in stile Bruckheimer, cioè unopera tesa, basata sul ritmo vertiginoso delle scene dazione, e sullaccessibilità della storia e della psicologia dei personaggi ad opera di un pubblico il più vasto possibile. E innegabile che sotto questo punto di vista la pellicola funziona a dovere, tesa ed incalzante come era stata progettata. Certo, è meglio non cercarvi allinterno introspezione psicologica, o tanto meno realismo dei caratteri; non è questo però che si chiede ad unoperazione del genere, che resta dunque un ottimo spettacolo di intrattenimento ed anche un discreto dramma. Gli attori partecipano tutti con impegno e si calano nei rispettivi ruoli con efficace credibilità; invece del solito, bravissimo Denzel Washington, vogliamo questa volta sottolineare linterpretazione di Will Patton, al suo primo vero ruolo da protagonista. Con una caratterizzazione molto sobria, quasi trattenuta, lattore riesce a dar vita ad un personaggio ben delineato e convincente. Per tutto il resto, il film si lascia ben vedere, senza cadute di ritmo. Un ultimo appunto alla bravura del direttore della fotografia, il grande Philippe Rousselot, capace di districarsi al suo meglio anche in un prodotto come questo, per lui decisamente insolito.   In sintesi Il solito film adrenalinico alla Bruckheimer, con laggiunta del grande Denzel Washington e del misuratissimo Will Patton. Il risultato funziona in pieno, anche se pervaso da un buonismo un po troppo melenso, soprattutto per le tematiche che affronta. Daltronde, è pur sempre un prodotto devasione.   Il giudizio Buon prodotto della scuderia del produttore di Armageddon. Una pellicola da non prendere troppo sul serio, in modo da potersi divertire e gasarsi negli incontri di football.