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Good: i nazisti vogliono Viggo Mortensen

Al Festival arriva il secondo film interpretato dalla star del "Signore degli Anelli". Un dramma incentrato sui rapporti umani nella Germania di Hitler.

Good Viggo 2

27.10.2008 - Autore: La redazione
Roma - “Good” è un titolo che si riferisce a tutte quelle brave persone che conducevano una vita ordinaria nella Germania degli anni ’30. Le stesse persone che, a poco a poco, furono avvolte dall’ideale nazista e furono costrette a rivedere alcune loro caratteristiche personali… con risultati devastanti per i loro cari.

Questa è la storia del professore di letteratura John Halder (Viggo Mortensen), attirato sempre di più all’interno del partito e improvvisamente responsabile del destino di molti ebrei. Si tratta di una pellicola indipendente, diretta dall’austriaco Vincente Amorim e interpretata anche da Jason Isaacs, Mark Strong e Gemma Jones.

Abbiamo nuovamente incontrato Viggo Mortensen per parlare del film:

Signor Mortensen, che tipo di ricerche ha fatto per calarsi nel ruolo di questo personaggio che vive nella Germania di Hitler?
Mi sono recato in Germania e in Polonia. Ho studiato quell’epoca attraverso tanti documenti e ascoltavo le musiche che andavano di moda ai tempi.

Si è anche ispirato ad eventi attuali?
Certamente, per me “Good” è un vero segnale d’allarme. Serve a ricordare alla gente fino a che punto si può spingere uno Stato e fino a che punto possa manipolare i propri cittadini. Il nostro film parla della gente di ogni giorno. Ho pensato a tutte le società. Al Brasile e all’Argentina al tempo dei generali, all’America degli ultimi dieci anni e anche all’Italia di oggi.

Ci parli delle sue sensazioni mentre era sul set con indosso la divisa delle S.S…
Mi era già capitato a teatro di interpretare ruoli da nazista con la divisa. Ma, la prima volta che ho indossato l’uniforme su questo set è stata a Budapest, durante una giornata di gran caldo. Non è che non mi sentissi a mio agio, ma ricordo che tutto mi sembrava sbagliato. Avevo questa sensazione, e non si fermava solo al costume di scena.

Quindi non ha particolarmente amato il suo personaggio?
Dovevo interpretare un tedesco coinvolto nel nazismo e, da attore, il mio scopo è non giudicare mai un personaggio. Io faccio film per me stesso, per imparare qualcosa. Se alla fine delle riprese mi sento compiaciuto, allora vuol dire che ho imparato qualcosa.

Ritroveremo Viggo Mortensen sugli schermi in “The Road”, pellicola post-apocalittica, interpretata al fianco di Charlize Theron e tratta da un romanzo di Corman McCarthy, lo stesso di “Non è un paese per vecchi”. La pellicola arriverà sugli schermi nel 2009.




 

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