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Esclusivo: un regista per Vaporidis

Film.it intervista Riccardo Grandi, regista di "Tutto l'amore del mondo", nuova pellicola interpretata e prodotta da Nicolas Vaporidis. Nel cast anche Sergio Rubini, Anna Morariu e Myriam Catania. Da febbraio nei cinema.

Riccardo Grandi 2

02.06.2009 - Autore: Giulia Mattioli
Lasciare la strada vecchia per quella nuova è sempre un azzardo, e pare proprio che Riccardo Grandi, regista romano, abbia accettato questa sfida. Dopo aver diretto numerosi spot televisivi commissionati dai grandi marchi nazionali e internazionali, Riccardo sceglie di cambiare rotta, e virare verso gli approdi del grande schermo. Il suo esordio nella regia cinematografica, comincia con una sceneggiatura romantica, quella di “Tutto l’amore del mondo”, in cui si sta attualmente cimentando dirigendo attori del calibro di Nicolas Vaporidis (che è anche produttore del film) e Sergio Rubini.

Vi ricordiamo, intanto, che qui potrete leggere la nostra intervista esclusiva a Nicolas Vaporidis sul set del film.

Riccardo, questa è la tua prima opera cinematografica: come vive un regista il passaggio dalla televisione al grande schermo?
Sono quasi 10 anni che faccio questo lavoro. Ho fatto molta pubblicità, e posso dire che la televisione è una grande scuola, dove ci si diverte molto: per i registi è un pò il paese dei balocchi, visto che questo non è un momento fortunato per il cinema. La pubblicità essendo sostenuta dai privati ti consente di girare ‘un film’, seppure breve, di 30 secondi, 1 minuto, come se fosse una grande produzione. Nel cinema non è così facile, a causa della grave crisi economica. Tuttavia c’è sempre l’altra faccia della medaglia: da una parte è vero che la pubblicità ti dà i mezzi, i tempi, i soldi, però stai lavorando su commissione. Nello spot c’è molta creatività, ma nel cinema c’è l’espressività: ti esprimi di più, sei molto meno legato.

E a livello personale, emotivo, come hai vissuto questo passaggio?

A livello emotivo non cambia tanto quanto si possa pensare, se non fosse che nel film c’è un ‘respiro’ diverso, non solo in termini di durata, ma rispetto a come si vive l’esperienza stessa. Si gira per mesi e mesi, e quasi all’improvviso tutto ciò che hai girato all’inizio si va a legare magicamente con quello che hai girato alla fine. Riguardo la sfera emozionale, è come la differenza che ci può essere tra un weekend e una bella vacanza estiva. O tra un incontro fatale, fortuito, e una storia d’amore. Però non necessariamente una vince sull’altra.

Come è nata la tua avventura cinematografica?

Avevo già ricevuto altre offerte, ma mi sono innamorato della sceneggiatura di questo film: scritta molto bene, è una storia che ha una certa profondità, con un filone romantico ben fatto, non scontato, direi moderno e attuale. E poi ha le sfaccettature della commedia, che servono in realtà (anche se qualcuno direbbe a svilire il film) a rendere il film più commerciale: permette quindi alla pellicola di sopravvivere nel mare dei competitori nell’offerta cinematografica. La commedia garantisce un affluenza di pubblico. E poi è come se dentro ci fosse un film nel film, dove, per noi che facciamo questo lavoro, ci si può divertire un pochino di più, sperimentando linguaggi diversi.

C’è qualche regista a cui ti ispiri?

Nessuno in particolare a cui m’ispiro, ma me ne piacciono tanti. Tuttavia i registi che più amo, di solito fanno cose che io non so fare, oppure che non avrei la possibilità di fare. Personalmente non sono  un autore, non scrivo, ho sempre bisogno di lavorare con degli sceneggiatori, quindi ammiro molto i grandi registi-autori, come Fellini, Truffaut, Pisolini. Mi piace Coppola, Scorsese, Paul Thomas Anderson, e amo molto Wes Anderson.

Nel panorama italiano, quale attore ti piacerebbe dirigere?

Elio Germano, un attore con cui mi piacerebbe tanto lavorare. Ma è stata una gran bella esperienza lavorare in questo film, con attori molto bravi come Myriam Catania, Ana Caterina Morariu e ovviamente Nicolas Vaporidis.

La trama de film si sviluppa in diverse città europee: in base a cosa le avete scelte?

La scelta delle città è stata semplice: le più romantiche e le più frequentate dai trentenni, ovvero Barcellona, Parigi, Amsterdam.

Bolle qualcos’altro in pentola? Hai progetti per l’immediato futuro?

Diciamo che mi piacerebbe molto che mi arrivasse per le mani un’altra sceneggiatura bella, ma anche di un altro genere, non voglio assolutamente legarmi a un solo tipo di film.


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