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Addio al grande Chuck Jones, papà dei Looney Tuns

Si è spento ad Hollywood, alla veneranda età di 89 anni, il "maestro" dei disegnatori di cartoni animati americani, il grande Chuck Jones.

Chuck Jones

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
Si è spento ad Hollywood, alla veneranda età di 89 anni, il "maestro" dei disegnatori di cartoni animati americani, il grande Chuck Jones. Nato a Spokane, nello stato di Washington, nel 1912, Jones ha iniziato ad animare e dirigere cartoni animati fin dal 1938, anno in cui ha appunto esordito con "The Night Watchman" (id., 1938). Dalla sua fantasia e dalla sua penna sono nati pi più popolari cartoni animati dell'epoca d'oro dell'animazione americana: figure inconfondibili come "Bugs Bunny",l o strampalato coniglio filosofeggiante, oppure "Willy il Coyote e Road Runner", ma soprattutto Tom e Jerry, hanno allietato la serate di grandi e piccini per interi decenni. Soprattutto la 'strana coppia' formata dal gatto e dal topo ha raggiunto immediatamente un successo strepitoso in tutto il mondo, relegando i due protagonisti a livelle di vere e proprie star dell'universo dello spettacolo. La comicità delle invenzioni di Jones, soprattutto fino alla fine degli anni '50, è stata improntata verso un'immediatezza spigliata e basata su mirabolanti gags,in cui la scioltezza del disegno e soprattutto il ritmo narrativo indiavolato l'hanno fatta da padrone. A partire dalla metà degli anni '60 l'animatore ha invece iniziato a portare avanti un discorso formale e stilistico più ardito e personale, soprattutto rispetto agli standard della produzione di cartoni animati di quel periodo, che non andava allineandosi con i tempi che stavano cambiando. Un disegno più stilizzato, e delle storie articolate in maniera più ardita, spesso al limite dell'astrazione, hanno contribuito alla creazione di vere e proprie pietre miliari dell'animazione americana. Questo è potuto avvenire in parte anche grazie al fatto che a partire dal 1960 Jones è diventato, oltre che autore e regista del proprio lavoro, anche produttore degli "shorts" da lui ideati, ottenendo in questo modo un controllo pressoché totale sul proprio prodotto. Rispetto agli anni passati, jones ha potuto così aggiungere un tocco del tutto personale, spesso venato di una non nascosta inquietudine, probabilmente frutto dei cambiamenti sociali ed ideologici avvenuti a partire dall'inizio del decennio suddetto. Molte delle sue creazioni di questo periodo sono destinate certamente ad un pubblico più adulto ed intellettualmente recettivo, capace di cogliere tutte le sfumature ed i messaggi contenuti all'interno di un semplice cartone animato (che appunto tanto semplice poi non era). Maestro riconosciuto per intere generazioni di animatori, Jones ha visto premiato il proprio lavoro addirittura con l'Oscar alla carriera, assegnatogli dall'Academy Award nel 1996. Al momento della consegna del prestigioso riconoscimento, la "standing ovation" che è partita dal pubblico in sala, con in testa un commosso Steven Spielberg, da sempre ammiratore del lavoro di Jones, ha testimoniato in pieno il valore della sua opera. Ogni artista presente in sala quella sera ha perciò omaggiato con la sua presenza la carriera e l'arte di Chuck Jones.
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