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Attack the Block: gli alieni del quartiere

Dal produttore Edgar Wright e dall'esordiente regista Joe Cornish arriva questa bizzarra storia d'invasione ambientata nel ghetto di Londra. Tra Walter Hill e Carpenter

Attack the Block - John Boyega, Alex Esmail, Leeon Jones, Franz Drameh, Simon Howard

09.05.2011 - Autore: Marco Triolo
Un nome, una garanzia: in soli dieci anni, Edgar Wright è passato dalla TV (con la geniale e inedita in Italia sit-com “Spaced”) al cinema (“L'alba dei morti dementi”, “Hot Fuzz” e “Scott Pilgrim vs. The World”), confermandosi come uno dei migliori cineasti di genere attivi oggi. La sua abilità di mescolare humor, azione, orrore e il suo stile adrenalinico costruito su un montaggio visivo e sonoro tanto rapido quanto lucido, ne hanno fatto un autore di riferimento tra il pubblico geek.

                 

Ma non siamo qui a parlare di lui, anche se questo cappello ci è utile per introdurre Joe Cornish. Se il nome di Wright è ormai ben noto, quello di Cornish si sta timidamente affacciando alla fama internazionale: prolifico autore, presentatore e regista televisivo e radiofonico, Cornish si è fatto conoscere dal pubblico britannico grazie alla serie di sketch “The Adam and Joe Show”, scritta in coppia con Adam Buxton. In seguito, è stato preso sotto l'ala protettiva di Edgar Wright, con il quale ha scritto la sceneggiatura di “Ant Man”, prossimo film Marvel Studios diretto da Wright. Insieme, hanno anche riscritto il copione de “Le avventure di Tintin: Il segreto dell'unicorno” per Steven Spielberg. Un pedigree stava prendendo rapidamente forma.

I protagonisti di Attack the Block

Per lui era dunque giunto il momento di fare il grande passo e dirigere il suo primo film. L'occasione è arrivata con “Attack the Block”, con cui Cornish da la sua particolarissima impronta al filone delle invasioni aliene. Il setting, stavolta, non è una metropoli americana o una base sperduta nel deserto del Nevada, ma l'area londinese nota come South London. Per le strade della capitale britannica, si svolge una lotta all'ultimo sangue tra una razza di extraterrestri invasori e un gruppo di ragazzetti locali, figli della working class più povera e costretti a ricorrere al furto per sopravvivere. Dei veri e propri teppistelli, chi si ritroveranno ad allearsi con un'infermiera (Jodie Whittaker) che stavano tentando di rapinare prima che gli UFO iniziassero a precipitare dal cielo.

Nick Frost e Luke Treadaway in una scena

Il film è prodotto dalla Big Talk di Nira Park, alle spalle di tutti i film di Edgar Wright, e lo stesso Wright funge da produttore esecutivo. Cornish si è avvalso di un cast di ragazzi alle prime esperienze nel mondo del cinema: John Boyega, Alex Esmail, Leeon Jones, Franz Drameh e Simon Howard provengono veramente dal ghetto e infondono alla pellicola un livello di realismo in più. Accanto a loro, Nick Frost interpreta uno spacciatore che li affianca nella battaglia. Se i quartieri poveri e la gang di strada vi fanno venire in mente “I guerrieri della notte”, la cosa non è assolutamente casuale: “Sono un grande fan degli script di Walter Hill, perché sono molto sintetici – spiega Cornish – Da regista, stai molto attento a quello che scrivi, perché quella roba la devi anche girare. Non c'è niente di meglio che incoraggiare l'economia”.

Una scena del film

“Da spettatore, sono attratto da film con high concept e basso budget realizzati in maniera inventiva”, continua il regista, sottolineando il suo grande amore per i classici e gli autori del cinema di genere. La scelta di utilizzare degli anti-eroi come protagonisti deriva da John Carpenter, “specialmente 'Distretto 13', dove c'è quel personaggio chiuso in prigione, un assassino. E poi c'è Jena Plissken, che non è esattamente un bravo ragazzo. Sono molto attratto da tutto ciò, perché ti da qualcosa da scrivere. Tutti i personaggi devono avere dei problemi, altrimenti non c'è storia”. Il segreto del successo di un film come “Attack the Block” sta appunto nel saper fondere azione e divertimento con un occhio attento allo sviluppo delle psicologie: “L'ho imparato da Edgar. In 'L'alba dei morti dementi', ad esempio, gli zombie restano una sottotrama finché non scopriamo chi sia Shaun, quali problemi abbia e chi siano i suoi amici. E' come in 'Un lupo mannaro americano a Londra', dove c'è quella scena con i due protagonisti che camminano nella brughiera raccontandosi storie. Sta tutto lì”.

Paragoni ambiziosi per un regista alle prime armi, ma è sempre meglio avere un po' troppa ambizione piuttosto che non averne affatto. Attack the Block” uscirà il 13 maggio in Gran Bretagna: speriamo in una prossima uscita italiana.

Per saperne di più:
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