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Twilight: le confessioni proibite di Nikki Reed

Da un set familiare a un luogo circondato da bodyguard. Nikki Reed ci parla della sua saga, tra vampiri e matrimoni veri e cinematografici...

Nikki Reed

31.10.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
La domanda è semplice: “come è cambiato il tuo rapporto con Kristen Stewart e Robert Pattinson nel corso di questi quattro anni?”. Eppure la Rosalie Hale della “Twilight Saga” esita a rispondere. Quasi stesse per farci una grande rivelazione. Passano cinque secondi in silenzio, prima che Nikki Reed si giri verso la sua publicist che chiede di ripetere la domanda. A quel punto l’attrice si lascia andare e dice: “Quando abbiamo girato il primo, Kristen era rispettata per i suoi film precedenti. Io ero una ragazzina, avevo fatto poco. Le cose cambiano appena arriva il successo. Non sto parlando male delle persone, non sto dicendo che Robert si comporta in maniera bizzarra. Ma la situazione è cambiata e non siamo più uguali in quell’ambiente. Non è colpa di nessuno, semplicemente è così che stanno le cose. Non vuol dire che sia una cosa brutta”.

E com’è allora sul set?

Sarebbe una bugia se dicessi che noi veniamo trattati proprio come Rob, Kristen e Taylor. Quando diventi famoso, gli altri ti trattano come se fossi più famoso di quanto già sei. È così che va. Per quanto mi riguarda ho passato dei bellissimi momenti e tutti noi ci sentiamo fortunati ad aver fatto parte di questa famiglia. La stampa continua sempre a scavare per trovare qualcosa di sconvolgente, ma la verità è che sui nostri set non è mai accaduto nulla. Eppure non è più come prima, non posso più avvicinarmi alla roulotte di Rob per salutarlo, perché ci sono almeno tre bodyguard là davanti!

Fare parte di una delle saghe più celebri di sempre ha reso celebre anche te. Come gestisci la fama?
Ho qualche problema nel sapere che la gente mi tiene d’occhio. Un paio di mesi fa ero in aereo, poco prima del matrimonio con Paul (McDonald, il musicista di “American Idol”, n.d.r.). Parlavamo dei preparativi e questa donna dietro il nostro sedile ci registrava con il suo iPhone. L’invenzione di quell’aggeggio ha cambiato tutto: adesso puoi twittare ogni cosa in tre secondi e miliardi di persone possono avere accesso alla tua vita. Una cosa che mi spaventa e mi fa venire l’ansia. Mi sono alzata subito e le ho preso il telefono, cancellandole il file. A volte vorrei rimanere a casa, protetta da tutte queste cose.

C’è un qualcosa che cambieresti del tuo personaggio nella “Twilight Saga”?
Be’, mettiamola su un piano molto superficiale: se potessi tornare indietro, vorrei che Rosalie fosse bruna e non bionda.

E ovviamente gran parte dei produttori a Hollywood, e gran parte dei fan, ti identifica con il tuo personaggio, non è così?
Certo. La gente mi incontra e mi dice: “Ah, però non sei affatto cattiva!”. È una cosa terribile! Ecco perché penso che il mio prossimo film dovrà essere una commedia.

Tempo fa hai scritto insieme a Catherine HardwickeThirteen”, adesso continui a scrivere. Vedi il tuo futuro da attrice oppure tenterai un’altra strada?

Penso che sia un momento difficile nel nostro lavoro. Ci sono dei requisiti che alcuni devono per forza avere: ci sono così tante ragazze bellissime e così tanti ruoli che richiedono solo quella qualità. Io credo che la cosa più intelligente da fare sia focalizzarmi su quello che posso fare meglio rispetto a molti altri. Ecco perché mi esprimo nella scrittura o mi dedico alla produzione.

Naturalmente la domanda che tutti si aspettano: portaci direttamente nel matrimonio cinematografico dell’anno
Vediamo, faceva freddo. Eravamo nel bel mezzo della foresta, abbiamo camminato nel fango. Gli alberi erano verdi e la location era meravigliosa. Era come un matrimonio vero, senza tempo: lo si poteva celebrare cento anni fa oppure tra cento anni. Kristen era bellissima.

Tu, invece, ti sei sposata da poco. Come mai stai facendo questa intervista con noi e non sei in luna di miele?
Già! Quando sei in questo business è dura pianificare tutto. Io, però, tendo a essere positiva: quindi penso che poteva andare peggio. Ci siamo sposati, siamo andati Spagna, oggi siamo a Roma, e abbiamo passato un paio di giorni tra Parigi e Londra.

E tuo marito? Lui è un twilighter?

Mio marito non ha mai visto “Twilight” né voglio che lo faccia. Mi piace il fatto che non abbia visto i miei film. So che lo farà un giorno. Ma non voglio sentirmi dire che gli sono piaciuti per poi sapere che è così soltanto perché in quei film ci sono io. Non parliamo mai di cinema: l’unica volta che parliamo di lavoro è quando lo aiuto a scrivere qualche testo delle sue canzoni.


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