Capitolo 2: da Bruxelles a Parigi
Il Tintin Thalys è il treno superveloce che ci ha condotti dalla capitale belga al cuore della Ville in meno di un’ora, subito dopo aver chiesto a Spielberg della sua ansia.
Il secondo incontro tra me e Steven Spielberg ha luogo in circostanze più frenetiche delle precedenti. Non c’è una sedia, non c’è qualcuno che ti dà la parola. Ci sono soltanto una manciata di secondi, proprio pochi per potergli fare diverse domande…
Mission: Red Carpet
Ore 19.10 Il telefono squilla e mi dicono che all’ultimo minuto c’è un posto per me sul tappeto rosso, devo soltanto correre per un chilometro per raggiungere il bus che tra cinque minuti mi porterà a destinazione. Ce ne metto una decina. Dopo altri dieci minuti sono sul carpet, qualcuno mi indica la troupe e mi ritrovo con un microfono davanti alla folla.
La Grand Boulevard di Parigi è piena zeppa di fan. Arrivati davanti al cinema, mi spiegano che in Francia non è come in America. Alle première gli attori e il regista entrano prima in sala a salutare il pubblico e soltanto in un secondo momento escono fuori a fare le interviste. Dopo aver filmato dieci stand up andati a farsi benedire, arriva quello utilizzabile che vedete a seguire. Meno di due minuti dopo, ecco il nostro uomo.
Stavolta Spielberg parla del suo legame con James Cameron, un regista che lui definisce amico fraterno, “uno di famiglia”. E poi non ho resistito, chiedendogli se riesce a dormire la notte. “Più invecchio meno ho bisogno di dormire!” dice lui.
Ecco l’intervista a Spielberg, al protagonista Jamie Bell e alla produttrice Kathleen Kennedy.
Fine seconda Parte
La terza parte, contenente la nostra intervista esclusiva a Steven Spielberg, incontrato in un hotel di Parigi, sarà pubblicata molto presto! Seguite lo speciale Tintin: Nel mondo di Steven Spielberg .
