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Cannes: Il regista Sorrentino e la rockstar Penn

Paolo Sorrentino presenta in Concorso "This Must Be the Place", la sua prima avventura americana scritta sin dall'inizio pensando a Sean Penn. Li abbiamo incontrati

This Must Be The Place - Paolo Sorrentino, Sean Penn

20.05.2011 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
La leggenda vuole che tre anni fa, in occasione della presentazione de “Il divo” al Festival di Cannes, l’attore (e all’epoca presidente di giuria) Sean Penn abbia espresso interesse nel lavorare con Paolo Sorrentino. Oggi Penn conferma che la leggenda è vera: “Ho visto quel film e quando ho incontrato Paolo al party finale gli ho detto: ‘Anytime, anyplace’. Avrei lavorato con lui subito, mi piace dire che Paolo è uno che fa film veloci su personaggi lenti, pellicole allegre su personaggi tristi. Questa è una delle qualità che mi ha colpito molto del suo cinema”.

Comincia così la quarta avventura di Paolo Sorrentino a Cannes, nel giorno in cui “This Must Be the Place” viene presentato in Concorso alla sessantaquattresima edizione del Festival: “Ho sempre pensato a Sean per questo film – ribatte il regista – e senza di lui non lo avrei mai fatto. Ritrovarmi al suo fianco sul set mi ha fatto capire quanto il suo talento possa raggiungere la perfezione”. 

Il cast del film: da sinistra, Judd Hirsch, Sorrentino, Penn e Eve Hewson

Ed è uno scambio di complimenti che va avanti tra attore e regista nel corso dell’incontro stampa: “Ho visto ‘This Must Be the Place’ per la prima volta con mio figlio di diciassette anni – continua Penn – e mi ha detto che non aveva mai visto un film così. È bellissimo per un attore lavorare con un regista di questo talento: noi performers abbiamo sempre bisogno di sfide e Paolo ti mette sicuramente alla prova. Con lui si crea un rapporto di fiducia totale, dal momento che è uno dei pochi Film Masters del cinema contemporaneo. È stato come ritrovarsi insieme in una sala: lui suonava il piano e io gli giravo le pagine dello spartito”.

Qualcuno ha paragonato il look di Penn – che nel film interpreta una rockstar alla ricerca del nazista che gli ha torturato il padre – a quello del musicista Robert Smith, altri invece nominano Ozzy Osbourne, ma è l’attore ad affermare: “In realtà non c’è un’ispirazione precisa. Paolo aveva una chiara idea su un personaggio di cinquant’anni che nella mente e nel cuore è ancora un bambino”. E Sorrentino continua: “Questo personaggio non è una caricatura: è un uomo molto strano, una persona atipica, ma basato su persone vere che potresti incontrare per strada”. 

Un euforico Sean Penn

Nei panni di se stesso, David Byrne appare al fianco di Penn in un’intensa scena di break down: “Mi sono permesso di chiedergli tre cose – rivela il regista - se potevo usare ‘This Must Be the Place’ dei Talking Heads come titolo e tema del film, se lui voleva scrivere le musiche e se voleva recitare in una scena del film. Quest’ultima cosa è stata la più difficile, dal momento che David non voleva farlo, proprio perché lui non è un attore. Ma poi siamo riusciti a convincerlo e si è divertito tantissimo”.

Alla fine si torna all’ammirazione di Penn per il suo regista: “Non è una coincidenza che i film di Paolo vengano sempre selezionati dai Festival: io stesso ho scoperto la magia del suo cinema in un evento del genere. Quindi mi auguro di festeggiare ancora una volta il suo talento insieme a lui”.

This Must Be the Place” sarà distribuito da Medusa il 14 ottobre. Per sapere tutto sul Festival di Cannes, non perdete il nostro speciale dalla Croisette.